Dopo 18 anni la giunta Penati condannata per "Serravalle"

Dopo 18 anni la giunta Penati condannata per "Serravalle"

È arrivato dopo 16 anni il conto davvero salato presentato dalla giustizia alla giunta di centrosinistra del presidente Filippo Penati che allora guidava la Provincia. Nel mirino l'affaire Serravalle, la società che gestisce le tangenziali milanesi e l'autostrada per Genova, e che la contrappose in un lungo scontro istituzionale Palazzo Isimbardi con l'amministrazione di centrodestra del sindaco Gabriele Albertini (nella foto).

Alle cronache la durissima battaglia condotta in Provincia da Forza Italia con Bruno Dapei.

Ora la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di legittimità sull'avvelenata questione dell'acquisto di quote Serravalle effettuato da Asam nel 2005, all'epoca società controllata della Provincia e questo significa conferma della sentenza di appello che capovolse l'assoluzione in primo grado, disponendo la condanna al pagamento a Regione Lombardia, oggi proprietaria delle azioni della Serravalle, di quasi 50 milioni di euro, di cui poco meno di 20 a carico di Penati, scomparso il 9 ottobre 2019, poco meno di 15 milioni per l'allora segretario generale Antonino Princiotta, 5 milioni di euro ciascuno per i due funzionari Giordano Vimercati e Giancarlo Saporito e infine circa 5 milioni di euro complessivi per gli otto assessori della giunta Giansandro Barzaghi, Irma Dioli, Alberto Mattioli, Daniela Gasparini, Alberto Grancini, Rosaria Rotondi, Pietro Mezzi e Pietro Luigi Ponti.

Cifre enormi che saranno gestite dalle assicurazioni, ma che dopo tanti anni e tantissime polemiche, stabiliscono finalmente dove stessero i torti e dove la ragione.

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