Debutto assoluto ieri in Lombardia per le primarie del Pdl. Quattordici seggi e urne aperte dalle 8 alle 22 (ai militanti, ma anche a tutti i comaschi) per scegliere il prossimo candidato sindaco. «Preferirei chiamarle elezioni popolari come vuole Berlusconi», aveva detto giorni fa presentandole il coordinatore regionale Mario Mantovani. E alla fine dei 3.405 che hanno partecipato al voto solo 551 erano iscritti al Pdl contro i 2.854 cittadini iscritti alle liste elettorali, la società civile. Competizione aperta tra Laura Bordoli, dottore commercialista, non iscritta al partito e Sergio Gaddi, (nella foto) assessore uscente alla Cultura. Con la Bordoli appoggiata dai vertici locali del Pdl a cominciare dal coordinatore provinciale Alessio Butti (capofila della componente ex An) e dal suo vice Patrizio Tambini dellarea ciellina. Entrambi vicini al sindaco uscente Stefano Bruni (targato Comunione e liberazione) distanti da Gaddi, ideatore delle grandi mostre di Villa Olmo. Berlusconiano dal '93, Gaddi è un creativo che vede Como come un incubatore culturale, nido per turismo elitario e attrattiva per investitori e intelligenze straniere. Con lui due consiglieri regionali, incarnazione dellarea liberal comasca: Giorgio Pozzi e Gianluca Rinaldin. Le primarie si sono già tenute a Frosinone, Lecce e Trani.
E sono in programma anche a Rieti e Piacenza. «Una svolta allinsegna della trasparenza, con scelte non più imposte dallalto», il commento di Mariastella Gelmini, responsabile della task force del Pdl per le amministrative.In 3.400 alle urne per il dopo Bruni
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