Prime scintille nel centrodestra a un anno dalle elezioni regionali. Fratelli d'Italia sgomita, dice di avere in tasca un suo candidato da proporre e reclama una maggiore centralità, quanto meno sul metodo che porterà alla scelta. La Lega non ci sta e rivendica la leadership di Salvini, mentre per Forza Italia la decisione sull'aspirante governatore non spetta né a questo né a quel partito.
Tutto comincia ieri mattina. Al Pirellone Fdi annuncia l'approdo tra le proprie fila del sindaco di Agnosine Giorgio Bontempi che lascia la Lega dopo 25 anni per una questione di «coerenza». Durante la conferenza stampa, la coordinatrice lombarda Daniela Santanchè si butta a capofitto sulle regionali: «Non so quali siano le intenzioni di Fontana, non sappiamo ancora se vorrà ricandidarsi. Il governatore ha tutta la nostra stima e vicinanza politica e umana. Se si ricandiderà faremo una riflessione», commenta l'esponente di Fdi assicurando che nelle valutazioni interne sul presidente non peseranno in alcun modo le vicende giudiziarie in corso. A quel punto Santanchè getta il cuore oltre l'ostacolo: «Noi siamo pronti e abbiamo un candidato, insieme alle capacità e alle persone per governare bene». Scatta il tam tam. Donna o uomo? «Questo non lo dico se la ride - sennò sarebbe troppo facile indovinare. Parliamo di una persona competente, che da molti anni si occupa di politica e conosce i meccanismi. Siamo consapevoli di avere un candidato pronto».
Ma il guanto di sfida che Fdi lancia alla Lega è sul metodo: «Non so se il candidato lo sceglierà Salvini prosegue Santanchè non c'è qualcuno che decide e non credo che possa farlo sempre e solo lui». Anche perché «cresciamo in tutti i sondaggi, siamo il primo partito della coalizione di centrodestra e questo ci deve essere riconosciuto dagli alleati, in politica funziona così. Non siamo più quelli del 3%».
Apriti cielo. La Lega passa al contrattacco: «In questo momento non pensiamo a candidature, posizionamenti o a bandierine da piantare», sbottano il coordinatore regionale Fabrizio Cecchetti e il suo vice Eugenio Zoffili. «Quando arriverà il momento ragioneremo con tutti e decideremo insieme il candidato presidente». Partendo, in primis, «dal governatore uscente che sta svolgendo un lavoro straordinario». Ma su un punto i leghisti non fanno sconti: «Ricordiamo a tutti vanno avanti Cecchetti e Zoffili che la Lega è ampiamente il primo partito del centrodestra in Lombarda, per cui tocca a Salvini fare la sintesi e avere l'ultima parola sul candidato. Ne riparleremo, ora lasciamo agli altri il tempo perso per rivendicare posizioni».
Anche Forza Italia stoppa subito le ambizioni di Fdi: «Se a un anno dalle regionali si comincia già a parlare di candidati di partito e non di coalizione, cominciamo male», affonda il capogruppo in consiglio regionale Gianluca Comazzi. Le ultime amministrative milanesi, secondo l'azzurro, «sono l'esempio lampante del fatto che quando prevalgono i personalismi non si va da nessuna parte. Il candidato sarà frutto di una scelta unitaria di tutte le forze del centrodestra.
Solo così potremo tornare a vincere e a garantire il buon governo che da oltre vent'anni caratterizza Regione Lombardia». Su una cosa sembrano essere tutti d'accordo: a prescindere da chi sarà, il profilo giusto andrà trovato per tempo. Ritardi non sono più ammessi.
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