Abusi su bimbi, l'ira dei genitori «Ci facciamo giustizia da soli»

Incredulità, sconforto, rabbia. Seregno non si rassegna e non si capacita. L'arresto di un 26enne accusato di violenza sessuale nei confronti di tre bambini - due maschietti di 12 anni e uno di 11 - ha inorridito la comunità brianzola e messo in crisi parecchie persone. Che a quello studente universitario fuori corso e senza un lavoro fisso, figlio unico di due persone perbene e, almeno formalmente, dal comportamento ineccepibile, avrebbero affidato i loro figli a occhi chiusi. Proprio come hanno fatto i genitori delle piccole vittime. Residenti nello stesso stabile del ragazzo e assolutamente certi, fino a qualche settimana fa, che quel giovane disponibile e dolce fosse il baby sitter ideale.
«Quando si lavora non si sa mai a chi affidare i propri figli - spiega una madre in attesa del suo bambino fuori dalla scuola per l'infanzia De Nova Archinti di Seregno -. Speri sempre di fare la scelta migliore. Anche perché, se si rivela poi sbagliata, i bambini possono risentirne per anni».
Figuriamoci lo choc dei genitori dei bambini abusati. Famiglie che abitano nello stesso palazzo di questo pedofilo dall'aria innocua e gentile. Un ragazzo che, una volta solo con i loro figli, li ha sottoposti a violenze di ogni genere, fisiche e psicologiche, arrivando addirittura a minacciarli. Fatti così gravi che gli inquirenti si sono riservati il silenzio su dettagli che sarebbero stati davvero agghiaccianti da descrivere.
«Siamo seduti su una polveriera - non esitano ad ammettere i carabinieri della località brianzola che hanno proceduto all'arresto del 26enne qualche giorno fa su richiesta del gip di Monza Alfredo De Lillo -. Quando quelle famiglie si sono rese conto a chi hanno affidato i loro figli volevano farsi giustizia da soli. Senza contare la reazione dei genitori del giovane finito in manette: sono devastati, la madre non fa che piangere. Questa brutta storia ha messo in crisi tante persone. Anche perché il ragazzo si occupava di quei bambini dalla fine del 2008 e cioè da quando le vittime avevano 9 e 10 anni. E non possiamo nemmeno escludere che le violenze sui tre ragazzini siano cominciate addirittura un paio di anni prima dei tre accertati con sicurezza dalle nostre indagini».
Anche Giacinto Mariani, sindaco leghista di Seregno in carica dal 2005, è sotto choc: «Una cittadina di 44mila abitanti è come un paese, ci conosciamo tutti. Non ci sono parole per descrivere quel che è successo. Già, come sindaco, vivi e vedi situazioni dure e molto difficili. Speri sempre che certe realtà siano lontane anni luce dalle persone che ti stanno accanto, dai tuoi cittadini. E invece...».
La segnalazione degli abusi è arrivata da una delle tre vittime, che è stata convinta a denunciare le violenze da una parente con cui si era confidata.


Nell'inchiesta, che ha portato il gip di Monza Alfredo De Lillo a firmare la richiesta di custodia cautelare nel carcere del capoluogo brianzolo, è stato sequestrato anche il pc del pedofilo che, dal racconto delle vittime, non filmava o pagava il silenzio dei bambini. E lui, l'accusato? Per ora nega tutto.

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