Addio alle ordinanze: dall'Arco ai Navigli torna movida selvaggia

Addio alle ordinanze: dall'Arco ai Navigli torna movida selvaggia

Chiamiamola «moral suasion». Prima di tutto nei confronti dei comitati, che sono stati veloci a protestare e meno a ringraziare la giunta quando ha salvato le notti di chi abita nelle zone calde della movida con le ordinanze. Da giugno le chiusure dei locali sono fissate tra l'una e le 2 all'esterno e alle 3 all'interno a seconda delle zone. Torneranno a farsi sentire quando sapranno che il 10 novembre scadono quei limiti orari, dall'Arco della pace ai Navigli, corso di Porta Ticinese, Colonne di San Lorenzo, Corso Como-Garibaldi, e l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso non ha alcuna intenzione di rinnovarle. Sperando di f are pressing sul Consiglio per l'approvazione del nuovo Regolamento per la disciplina dei locali in città. Una delibera che permetterà a Palazzo Marino (anche) di contingentare le aperture di nuovi esercizi, oltre che gli orari, nelle 4 aree da «bollino rosso». I permessi saranno regolati da un meccanismo di punteggi, in positivo o negativo, dall'insonorizzazione alla presenza di dehors. Il risultato è che nelle zone più centrali bisognerà investire molto per adeguare un locale ai parametri richiesti. I commercianti non ci stanno. Il vicepresidente di Epam Alfredo Zini ieri nella Commissione comunale riunita sul tema ha ribadito che «il regolamento è troppo restrittivo, la legge difende il diritto alla quiete ma anche ma anche alla libera impresa, non si può penalizzare solo un settore che produce 80mila posti di lavoro in città e non concentrarsi invece sulla “mala-movida“, quella prodotta nelle stesse zone dagli ambulanti abusivi o da artigiani e kebab che hanno un solo titolare dichiarato e tanti dipendenti in nero». Anche il consigliere di Sel Luca Gibillini contesta il modello pensato dalla giunta, arrivando a dire che «un regolamento troppo restrittivo, con costi molto elevati per i commercianti che devono adeguarsi alle richieste per aprire nelle aree centrali, favorirà di fatto chi ha flussi economici illegali». Il centrodestra con il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato propone incentivi ai gestori del centro per tenere aperto più a lungo la sera e creare «un asse del divertimento tra Duomo e Castello, dove ci sono soprattutto uffici». Il leghista Alessandro Morelli propone di guardare anche alla zona di Linate e san Siro dove a breve arriveranno le nuove linee della metropolitana. Ma ogni decisione politica, per quanta fretta abbia D'Alfonso di arrivare al nuovo regolamento, è rinviata a metà novembre visto che D'Alfonso ha lasciato dopo 5 minuti la Commissione per vedere il sindaco. Irritazione bipartisan. Già i rapporti con i gruppi sono critici da mesi.

Alta tensione anche con gli ambulanti, visto che non è risolto il problema del trasloco del mercato di piazzale Lagosta e quelli all'aperto sono invasi da abusivi. Giorni fa c'è riunione accesa tra Pisapia, D'Alfonso e presidente di Apeca. Gli ambulanti marceranno su Palazzo Marino l'11 novembre.

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