Un altro dramma da social network: uno studente sedicenne è stato avviluppato via Internet nelle manovre di un maniaco che, dopo essersi spacciato per una ragazza, lo ha condotto passo dopo passo a comportamenti che resteranno incisi per sempre nella psiche sia dello studente che del fratello minore. Il pedofilo ha infatti convinto il ragazzo a ritrarsi in atteggiamenti sessualmente espliciti insieme al bambino e a inviargli le fotografie per posta elettronica.
Tutto accade tra Bitonto, in Puglia, città d'origine del maniaco, e Lecco, dove abitano i due fratelli. L'inchiesta è stata condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, che per legge dirige le inchieste per i reati di pedopornografia in tutto il distretto della Corte d'appello. Dopo uno spunto iniziale proveniente dalle forze di polizia pugliese, la indagine è approdata a Milano, al dipartimento reati sessuali guidato dal procuratore aggiunto Piero Forno e affidata al pubblico ministero Cristian Barilli. Gli accertamenti della polizia postale hanno fornito al pm una conferma inequivocabile di quanto era accaduto.
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