Non si può certo definire una vicenda di alto profilo quella che sta emergendo, ora dopo ora, dall'aggressione a colpi di acido consumatasi nel pomeriggio di giovedì lungo i Bastioni di Porta Venezia. Vittima un architetto 43enne, ricoverato con il volto sfregiato per tre quarti e altre gravi ustioni al busto e al collo e ricoverato al centro grandi ustionati dell'ospedale Niguarda. Gli investigatori della squadra mobile ieri all'alba hanno catturato nel suo appartamento milanese il brasiliano di 29 anni che, subito dopo l'agguato in via Città di Fiume, era stato visto fuggire in viale Tunisia. Il sudamericano - clandestino, incensurato, accusato di lesioni gravissime e in carcere a San Vittore in attesa della convalida dell'arresto - ha spiegato alla polizia e messo a verbale di essere lui stesso innanzitutto una vittima. Si sarebbe infatti prostituito, insieme ad altri, su ricatto dell'architetto con il quale in un passato recente ha dichiarato di aver intrattenuto una relazione. Il giovane ha messo a verbale che il professionista lo avrebbe tenuto sotto scacco con delle fotografie che minacciava di diffondere online.
Al momento per gli investigatori l'unica certezza è costituita dal fatto che giovedì vittima e aggressore si erano dati appuntamento in via Città di Fiume intorno alle 15.30 e che il secondo ha portato con sé una bottiglia piena di soda caustica. La vittima è arrivata sul posto in automobile, un'Audi A3 di colore blu parcheggiata proprio lungo i Bastioni. I due avrebbero iniziato a discutere e, dopo appena qualche minuto, il brasiliano ha gettato il liquido ustionante addosso all'architetto. A chiamare i soccorsi sono stati dei passanti. La polizia ha braccato il 29enne all'alba in un appartamento di Milano in cui viveva ultimamente, ma non nello stesso quartiere della violenza. Gli investigatori hanno raccolto la testimonianza dell'italiano e dei passanti che per primi hanno soccorso l'ustionato con dell'acqua.
Nel 2006 il professionista, che una decina d'anni fa lavorava come insegnante, era stato coinvolto in una vicenda personale che l'aveva portato sotto processo. Era stato quindi condannato in secondo grado a tre anni di carcere per calunnia aggravata, ingiurie e diffamazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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