Strumenti di domotica, supporti per il computer e ausili per agevolare la guida in auto. O semplicemente montascale per la sedia a rotelle o mezzi meccanici che possano agevolare la vita quotidiana dei disabili. Per acquistare (o noleggiare) tutti questi strumenti, la Regione Lombardia ha messo a disposizione un pacchetto di 2,1 milioni di contributi ed ha sbloccato una serie di finanziamenti per aiutare chi ha difficoltà motorie o di apprendimento. E si tratta di persone che spesso, senza la strumentazione giusta, hanno seri problemi a comunicare, parlare, apprendere. O non possono muoversi né all'interno della propria casa, né fuori. «Una misura attesa da tempo che costituisce un aiuto concreto alle persone disabili e alle loro famiglie e che contribuisce a migliorarne la qualità della vita» commenta l'assessore regionale al Reddito di autonomia e inclusione sociale Francesca Brianza.
Le domande per chiedere i contributi potranno essere consegnate in regione tra qualche settimana, non appena saranno pronti i bandi. Verrà erogato un contributo pari al 70 per cento del costo dello strumento/ausilio sulla base di specifiche graduatorie che, per ogni area, vengono predisposte dalle Ats (ex Asl) e con il quale sarà possibile acquistare o noleggiare gli strumenti di domotica o di informatica per un importo di spesa che va dai 300 ai 16mila euro.
«Sono particolarmente contenta - commenta Brianza - di poter annunciare questo provvedimento perché ci rendiamo conto di quanto questo contributo possa rivelarsi indispensabile per tante famiglie con disabili che si trovano spesso in situazione di difficoltà e che non riescono a far fronte alle spese per l'acquisto di tutta quella strumentazione necessaria ad agevolare le persone disabili nella quotidianità».
Nello specifico, la Regione darà una mano a finanziare strumenti acquistati o noleggiati, presi in affitto in leasing o in abbonamento. O ancora strumenti già in dotazione alla famiglia che devono essere adattati e trasformati. Gli aiuti comprendono anche gli interventi di installazione, formazione all'utilizzo e manutenzione.
Per le famiglie dei disabili arriva finalmente una boccata d'ossigeno. E un messaggio su tutti: le istituzioni non hanno dimenticato la categoria dei portatori di handicap. Così non si direbbe invece per altri enti pubblici, a cominciare dalla Città metropolitana, che faticano a trovare i finanziamenti per provvedere al trasporto dei disabili a scuola e li costringono a starsene tappati in casa. Un disagio che emerge con violenza soprattutto in questo periodo dell'anno in cui la scuola, purtroppo, non è cominciata per tutti. Tante famiglie hanno denunciato al centro antidisciminazione franco Bomprezzi dell'associazione Ledha i propri diritti negati.
Sia per il trasporto a scuola, sia per l'assistenza di un insegnante di sostegno che ancora non c'è. Una situazione assolutamente frustrante, per cui parecchi genitori si sono detti disposti a pagare gli insegnanti e gli educatori di tasca propria pur di avere un aiuto.MaS
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