Cronaca locale

Aiuti senza burocrazia: 7mila euro subito a vivai e agriturismi

La misura per i più colpiti del settore agricolo. In 2 mesi bando ed erogazione di contributi

Aiuti senza burocrazia: 7mila euro subito a vivai e agriturismi

Una misura rapida, libera da pastoie burocratiche, per aiutare i tre settori del comparto agricolo che hanno maggiormente patito la crisi economica derivante dal lockdown: gli agriturismi (che sono rimasti chiusi per 2 mesi e mezzo), le aziende florovivaistiche (ferme nelle settimane in cui realizzano il 70% del fatturato) e gli allevamenti di vitelli macellati entro gli 8 mesi di vita, attività tipicamente lombarda.

Ieri l'assessore regionale all'Agricoltura, Fabio Rolfi ha portato in giunta le comunicazioni, illustrando una misura di sostegno innovativa che si concretizzerà in soli due mesi fra bando ed erogazione dei contributi a fondo perduto, che saranno condizionati solo a una rapidissima verifica sulla ammissibilità dei soggetti beneficiari. In assenza di un'istruttoria vera e propria, il controllo verterà soltanto sull'eventuale esistenza di particolari motivi ostativi. Dopo questo passaggio si passerà al pagamento dei finanziamenti, per i quali la Regione metterà a disposizione una dotazione finanziaria di quasi 20 milioni (19,9).

L'intervento regionale prende le mosse dalle norme europee e dal programma di sviluppo rurale, adeguandolo alle esigenze eccezionali sorte con la crisi sanitaria. «Le perturbazioni economiche del settore agricolo e nelle comunità rurali - si legge - hanno determinato problemi di liquidità e flussi di cassa per diversi comparti agricoli».

L'importo erogato a ciascun beneficiario sarà al massimo di 7mila euro. Verranno quindi finanziate tutte le domande che risulteranno ammissibili. Nel caso in cui comportassero una spesa superiore alla stanziamento, il contributo sarà rideterminato in modo proporzionale per tutte le domande.

«Un supporto immediato, eccezionale e temporaneo» si legge nelle comunicazioni di Rolfi. L'uscita del bando da parte di Regione Lombardia è prevista ai primi di ottobre, con concessione dei contributi entro la fine di novembre, massimo dicembre. «Sfruttiamo al massimo la possibilità di rimodulare la Pac (la politica agricola comune, ndr) cercando di fare un'azione di pronta spesa - ha spiegato Rolfi - due-tre mesi in tutto».

La misura non è «personalizzata»: prevede la stessa somma uguale per tutti. La ragione è molto precisa, e molto interessante il modo in cui l'assessore la declina, rovesciando un paradigma che da qualche tempo in Italia vuole gli imprenditori sottoposti a diffidenza e scetticismo. «Ci siamo posti il problema dell'entità - ha detto Rolfi - ma i regolamenti comunitari impongono un tetto di 7mila, e introdurre criteri per modulare la cifra significava compromettere la velocità dell'intervento. Noi lo preferiamo così. Siamo lombardi, gli imprenditori non restano con le mano in mano, e noi ci fidiamo delle imprese, non siamo grillini. Vorrà dire che chi ha avuto meno buchi userà questa somma per investimenti in azienda. In molti casi la somma, compenserà le perdite, purtroppo estese.

In qualche caso servirà per piccoli investimenti utili alle attività».

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