Imprenditori, professori, intellettuali. C'è un po' di tutto nell'elenco degli ottanta che per primi hanno firmato l'appello per la candidatura di Gabriele Albertini. L'ex sindaco sembra sempre più convinto a correre per la presidenza della Regione. E nel frattempo si materializza la lista civica che ne lancerà la candidatura. L'ipotesi di un ritorno di Albertini nelle prime file è già realtà.
Tra i suoi fan ci sono l'editore Silvano Boroli, il patron dell'Esselunga, Bernardo Caprotti, lo stilista Santo Versace, l'imprenditrice Federica Olivares, il presidente di Confimprese, Mario Resca, ex commissario straordinario della Grande Brera, il presidente della Camera della Moda, Mario Boselli, l'ex presidente del Senato, Carlo Scognamiglio. Qualche personalità significativa di Comunione e liberazione: da Luigi Amicone, direttore di Tempi, a Giancarlo Cesana, presidente della Fondazione Policlinico.
E poi una nutrita pattuglia di ex assessori della giunta Albertini Salvatore Carrubba, Edoardo Croci, Carlo Magri, Giancarlo Martella, Sergio Scalpelli, Domenico Zampaglione, Stefano Zecchi. Ci sono l'architetto Dante Benini, il procuratore generale emerito della Corte di Cassazione Edgardo Santachiara e l'ex sottosegretario e membro del Csm Michele Saponara. E ancora: l'editorialista Franco Debenedetti, l'art director di Expo 2015, Davide Rampello, il presidente dei Pomeriggi musicali, Riccardo Bertolini, l'ex rettore della Bocconi, Carlo Secchi, e del Politecnico, Giulio Ballio, la responsabile del Teatro Parenti, Andrée Ruth Shammah.
Nel testo si parla di aggregazione dal basso, autonomia amministrativa e decisionale, sussidiarietà e concorrenza, rigore nei conti. Un documento dai toni federalisti: «La Lombardia è una Regione che ha tutte le risorse per autogovernarsi bene». Fino al vero e proprio appello: «Riteniamo che la capacità di governo di Gabriele Albertini, la sua ben nota onestà personale, il suo rigore liberale e il suo impegno riformista ne facciano il naturale portavoce di questi valori». Conclusione: «Auspichiamo che Gabriele Albertini si candidi alla presidenza della regione Lombardia».
L'ex sindaco apprezza: «Stiamo lavorando a un progetto. Questo è un incoraggiamento di cui ringrazio». L'idea è che una lista civica lanci la candidatura di Albertini e che poi possano aggiungersi anche i partiti. Ovvero l'antica maggioranza che sosteneva Albertini e che adesso è divisa tra Pdl, Fli, Udc. Più volte l'ex sindaco ha lanciato appelli a Italia futura e Fermare il declino. L'obiettivo è l'unità dei moderati, a cui potrebbe aggiungersi la Lega: agli albori della candidatura, Albertini aveva escluso un'alleanza col Carroccio, poi è diventato più possibilista.
L'abbinamento tra una lista civica e le liste dei partiti è, secondo Albertini, l'ideale per un rinnovamento che non assuma i connotati dell'antipolitica: «Al di là dei cattivi esempi, i partiti sono pilastri della democrazia. E la lista civica è garante di neutralità politica e di impegno civile». L'invito è a non buttare il bambino insieme con l'acqua sporca.
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