Ancora una settimana di tempo (il 3 aprile) per la presentazione delle liste con i candidati alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. E ieri a Milano è arrivato il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. Per partecipare al convegno sulla riforma del lavoro organizzato con gli ex ministri Maurizio Sacconi e Renato Brunetta, ma anche per lanciare una campagna elettorale che proprio in Lombardia dimostrerà la reale tenuta del centrodestra. Solo in provincia di Milano saranno 25 i comuni che andranno al voto. E tra questi uno dal grande valore simbolico come Sesto san Giovanni, lormai ex Stalingrado dItalia che squassata dalle indagini sulle presunte tangenti a Filippo Penati e al Pd, il centrodestra vuole riconquistare con una docente universitaria, la cattolica di area fi Franca Landucci. Ma ci saranno anche grossi centri come Legnano e Magenta. E poi Monza, per numero di abitanti la terza città della Lombardia.
Ecco perché tanta attenzione. Così ieri nella sede del Pdl in viale Monza, Alfano ha chiamato a raccolta i suoi, mentre a poca distanza Umberto Bossi nel quartier generale di via Bellerio convocava la segreteria politica a cui ha partecipato anche Roberto Maroni. Sul tavolo la riforma del lavoro del governo Monti, ma soprattutto candidati e alleanze per le prossime elezioni. Alla fine la conferma della decisione del Carroccio di correre solo. Nessun apparentamento con altri partiti, ma è ammesso lappoggio di liste civiche a sostegno dei candidati sindaco leghisti. Bizantinismo che lascia aperta la strada ad altre trattative.
Perché proprio sul tema dellaccordo con la Lega, ieri sè fatto ancor più insistente il pressing di Alfano. «Speriamo che Bossi, rispetto alla scelta di autonomia compiuta nella Lega, conceda le deroghe per dimostrare che uniti si continua a vincere. Evitando di consegnare il Nord alla sinistra». Al suo fianco il coordinatore regionale Mario Mantovani, la sua vice Viviana Beccalossi, quello nazionale Ignazio La Russa, il governatore Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e la responsabile della task-force per le amministrative Mariastella Gelmini. Con Alfano che si dice certo che quelli scelti siano «candidati davvero forti». E che consentiranno «di poter fare un bel risultato». In Lombardia, secondo Mantovani, tutti in grado di «vincere al primo turno o di andare al ballottaggio».
A porte chiuse lincontro con amministratori, neo coordinatori provinciali e candidati. Ai quali Alfano chiede iniziativa sul territorio. E assicura che «valuteremo insieme a loro il miglior modo di partecipazione del partito». Annunciando, però, che «Berlusconi farà la sua parte, come sempre, con generosità. Lo ha fatto alle scorse amministrative e lo farà adesso». Di certo «sarà con noi, al nostro fianco e assieme a noi farà valere lopinione dei moderati italiani». Perché «i sondaggi danno il Pdl in forte crescita».
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