Da centro di «identificazione ed espulsione» a sede temporanea di prima accoglienza per i profughi in arrivo dal Nordafrica. Sulla carta 140 posti che, secondo l'assessore Pierfrancesco Majorino, potrebbero salire a 200. Una decisione presa ieri dal Governo che ha suscitato apprezzamento, ovviamente lo stesso Majorino, perplessità, il popolare Matteo Forte e il pdRoberto Caputo, o decise prese di posizione: «Un hotel per profughi a spese del contribuente» accusa Riccardo Decorato di Fratelli d'Italia.
Lunga e tormentata la storia del Cie di via Corelli, nato nel 1998 come Centro di permanenza temporanea, in base alla legge Turco-Napolitano, dove trattenere per tre mesi gli immigrati clandestini senza identità. Fu subito violentemente contestato dalla sinistra radicale, una quindicina d'anni fa un corteo con 5000 dimostranti si conclude con cariche e lanci di lacrimogeni. Negli anni cambiò la denominazione da «permanenza temporanea» a «identificazione ed espulsione» facendo salire il periodo di permanenza fino a un massimo di 18 mesi. Nel frattempo in via Corelli si sono susseguiti i tentativi di fuga e le rivolte, in un crescendo fino alla serie di incendi appiccati dai clandestini. Dopo una mese di «fuoco», con ben quattro roghi in pochi giorni, alla fine di settembre 2013 la struttura fu dichiarata inagibile e chiusa. Poi i lavori di ristrutturazione, conclusi da poche settimane, e il nuovo appalto per la gestione, che dalla Croce rossa passa alla società francese Gepsa. In attesa di tornare a ospitare clandestini per l'identificazione l'espulsione diventerà temporaneamente un «ostello» per rifugiati, in gran parte siriani ed eritrei, provenienti da Paesi sconvolti da guerre civili e carestie.
«La comunicazione è arrivata in queste ore, adesso si tratta solo di prendere gli ultimi accordi con la Prefettura, per aprire poi ai primi di settembre - spiega Majorino -. Resterà nella nostra diposbibilitò fino a quando il Governo non ci chiderà di restituirla e darà un grosso respiro a stutture che attualmente ospitano un migliaio di profughi. Ricordo che da ottobre sono transitati per Milano circa 22mila rifugiati, moltissimi i bambini, che desiderano solo proseguire il loro cammino verso altri Paesi Europei». Nella struttura, secondo l'assessore, venendo a mancare i presupposti della sicurezza, il numero delle persone accolte, potrebbe salire da 140 a 200. Quanto alla gestione, a totale carico dello Stato, dovrebbe rimanere affidata alla Gepsa.
Cauto invece Forte: «Bene la soluzione temporanea di via Corelli,ma rimanga emergenziale.La Giunta non pensi infatti di utilizzare questi spazi per scaricare altre tensioni sociali: la sinistra non pensi di metterci anche i rom oppure di chiedere caserma per gli abusivi delle case popolari. Ma anche Caputo: «La soluzione di via Corelli aiuta una situazione di grave emergenza insostenibile per la città ma deve essere una sistemazione temporanea, altrimenti il rischio è quello di trasformarlo in un ghetto permanente, ovvero una bomba sociale adorologeria».
Va giù duro invece De Corato: «Prima il Cie tratteneva i clandestini che dovevano essere espulsi, adesso li ospita. Ecco la differenza da quando governano Renzi e Alfano a Roma e Pisapia e Majorino a Milano. In queste ore è stato annunciato in pompa magna che il Cie di via Corelli diventerà sede di prima accoglienza per i profughi, grazie all'autorizzazione del ministro dell'Interno: dal cacciarli all'aspettarli a braccia aperte. Al Cie non verranno neanche identificati,ma solo ospitati a spese del contribuente.
Il centrosinistra sta seguendo il suo percorso che, dopo l'abolizione del reato di clandestinità, va verso le porte spalancate a chiunque arrivi. E Alfano gli spiana la strada. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, basta fare due passi alla Stazione Centrale o in Porta Venezia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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