Daniela UvaOggi Milano potrebbe toccare quota 22 giorni consecutivi di sforamento dei limiti delle polveri sottili tollerate. Eppure, proprio nelle tre settimane più nere dal punto di vista ambientale, arriva uno sciopero dell'Atm indetto dal Cub. Quattro le ore di stop programmate: dalle 8.45 alle 12.45. Con il rischio della solita paralisi del traffico e dell'aumento esponenziale delle emissioni nocive. «È assurdo che in una situazione di emergenza come questa il Comune non abbia chiesto al prefetto di precettare i lavoratori di Atm tuona il consigliere comunale di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale -. Siamo all'ennesimo giorno di superamento dei limiti e, stando alle previsioni del tempo, la città potrebbe essere soffocata almeno fino a Natale. La sicurezza della salute degli abitanti deve venire prima di tutto. Nel suo nome sono state radicalmente cambiate le abitudini di mobilità di migliaia di persone. Non vedo perché ora non possa far slittare uno sciopero». Da parte sua, la Regione ha deciso di revocare il blocco del traffico veicolare, che era stato programmato proprio per il 15 e 16 dicembre. Una misura che ha portato Palazzo Marino a vietare la circolazione dei diesel euro 3 senza filtro antiparticolato, lasciando comunque attiva Area C. E proprio da Palazzo Marino arriva la stoccata al Pirellone: «Chiediamo alla Regione di affiancare le azioni del Comune con delle proposte di scontistica sulla rete ferroviaria che invoglino i lombardi a utilizzare meno l'automobile in questi giorni di smog alto dice l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran -, dato che l'aria non ha confini e il problema riguarda tutta la Pianura Padana». Intanto, proprio l'inquinamento alle stelle sta mettendo a nudo i limiti del provvedimento forse più significativo dell'era Pisapia: Area C. «Possiamo sicuramente dire che siamo di fronte a un completo fallimento prosegue De Pasquale -. Al termine delle questioni di emergenza che il Consiglio comunale sta affrontando in questi giorni, chiederemo una commissione Ambiente per verificare i dati, alla presenza dell'Agenzia della mobilità. Lo scorso anni ci avevano portato i loro numeri, spiegando che Area C aveva portato a un calo dell'inquinamento. Avevamo ribattuto che quelle cifre erano identiche a quelle di altre città prive di provvedimenti del genere. La situazione attuale ci sta dando ragione». Di fatto dimostra che lo smog dipende soprattutto dalle caldaie, oltre che dalla posizione geografica che non favorisce venti e correnti d'aria. «I dati sugli sforamenti provano che le politiche punitive contro gli automobilisti non servono a niente va avanti -. Quest'anno i dati sull'inquinamento sono peggiori rispetto al 2014.
Davvero un brutto epilogo per la giunta arancione». Per questo occorre guardare avanti. A quello che, all'indomani delle Comunali, potrà essere fatto. «È chiaro che Area C è un sistema che deve essere superato», conclude De Pasquale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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