Fate attenzione quando ricevete un resto in banconota in città. Quello dei soldi falsi, infatti, sembra stia per diventare un vero e proprio business sotto la Madonnina. Insomma: non sarebbe più solo un mito cinematografico, peraltro datato, ma anche un modo, tornato in auge, per gabbare il prossimo in questi attualissimi tempi di crisi.
A segnalarlo è il sito www.milanospia.it, spiegando che se i pezzi più falsificati dovrebbero essere quelli da 20 e 50 euro, gli ultimi dati della Banca dItalia dimostrano che sono di recente molto gettonate anche le banconote da dieci euro, un tempo risparmiate dai falsari. Soggetti originari, questi ultimi, perlopiù dal Belpaese, il cui primato starebbe però per essere soppiantato da nuove leve in arrivo dallEst Europa. I numeri diffusi dal sito non sono proprio confortanti: lo scorso anno solo a Milano sarebbero state scoperte ben 7.984 banconote false, una media di 22 al giorno. E se le banche cercano di non creare allarmismo e «sfumano» sul termine fenomeno, i negozianti invece sono piuttosto preoccupati.
«Accade perlopiù con le banconote da 20 euro, ma, a voler essere sinceri, non si tratta di un fenomeno dagli aspetti ancora allarmanti - spiega il direttore di unagenzia del centro di Milano di Banca Popolare Commercio e Industria, gruppo Ubi Banca -. Purtroppo più la banconota è piccola, di scarso valore, più si tende ad abbassare il livello di attenzione: è abbastanza normale che se si vuole pagare con un taglio da 500 euro subito le persone aguzzino lo sguardo! Noi del gruppo Ubi abbiamo cercato di aiutare i clienti che operano nel commercio, in particolare tabaccai e farmacisti che, magari, nella fretta, non hanno il tempo di controllare le banconote da 20 euro che ci risulta siano quelle maggiormente soggette a contraffazione. Per transazioni sotto i 25 euro, infatti, chi paga basta che passi la carta con il microchip davanti al lettore del Pos Contactless, a 4-5 centimetri. Non richiede la firma né il pin e la lettura è confermata da un segnale sonoro e luminoso emesso dal Pos medesimo». Un metodo di pagamento utilizzato anche da colossi della ristorazione come McDonalds.
Ma come si riconoscono le banconote false?
«Bisogna verificare il numero 10 in alto (che in controluce deve vedersi in maniera nitida e completa), la filigrana in mezzo e non disegnata e, infine, loleogramma sul lato opposto rispetto al numero 10, che non deve avere dislivelli: così si è certi di non sbagliare - dichiarano alla cassa centrale della Banca Popolare dellEmilia Romagna (Bper), circa 400 filiali in tutta Italia -. Tuttavia il tatto resta fondamentale: le banconote da 20 euro, che a noi risultano quelle maggiormente contraffatte, almeno il 70-80 per cento del totale, si riconoscono subito con i polpastrelli (preferibilmente quelli della mano che non si usa quotidianamente, la sinistra) perché più ruvide. Tutti i giorni solo da Milano, qui alla cassa centrale, ne arrivano almeno 5 o 6. Seguono, come quantità, quelle da 50 e da 100».
E cosa fate quando vi rendete conto che la banconota è falsa? Cosa succede dal punto di vista pratico se, ad esempio, un anziano viene a versare del denaro liquido e il cassiere si accorge che ci sono dei pezzi non autentici?
«Per legge il cassiere deve trattenere immediatamente la banconota - ci spiegano ancora alla cassa centrale della Bper - che viene poi mandata alla Banca dItalia dove viene dato il parere definitivo sulla falsità o meno del denaro. I falsari? Italiani e dellEst, ma ultimamente anche orientali!».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.