Ambrogini, è lite sul nome di Sallusti

Armando Cossutta in cambio di Alessandro Sallusti. La trattativa sugli Ambrogini assomiglia a uno scambio di figurine tra i partiti. Se il centrodestra accetta di premiare l'ex segretario milanese del Pci, la sinistra cede sul direttore del Giornale. Sono i nomi che hanno acceso la nottata sulle nomination 2012, lo scontro è partito ieri alle 21 con una buona volontà tra i capigruppo di trovare un accordo, ma durante la riunione fiume per arrivare alla «rosa» da premiare il 7 dicembre tutto può succedere. «Puntiamo all'unanimità o alla massima condivisione nelle scelte, su Sallusti sono aperta ma dipende dalla motivazione» ha premesso la capogruppo Pd Carmela Rozza. «Non si può condannare all'arresto un giornalista per reato di opinione, tanto meno un direttore, se la diffamazione è accertata può pagare una sanzione o essere sospeso dall'Ordine. Se Sallusti andasse in carcere sarebbe un precedente pericolosissimo nel Paese» arringa il coordinatore Pdl Giulio Gallera che lo ha candidato. Su Cossutta invece frena, «ci eravamo dati la regola di non premiare un politico anche se ha operato bene». Ma a porte chiuse la mediazione è in salita. Idv sul fronte del sì, di traverso Sel. La Rozza dopo l'apertura a Sallusti viene tempestata di telefonate dai compagni di partito contrari. Cambia rotta e propone un'alternativa: premiare «Il Giornale». «É una presa in giro» tuona il Pdl. Cossutta invece potrebbe passare anche senza i voti del centrodestra.
Unanimità piena per l'Ambrogino alla memoria di Nicolò Savarino, il ghisa travolto da un suv in fuga. Già l'Ufficio di presidenza, che sabato ha pre-esaminato la lista, aveva escluso invece il capo dei vigili Tullio Mastrangelo, perchè «funzionario ancora in servizio». Pollice verso anche da sinistra radicale e Pd sull'Ambrogino alla memoria di Gianni Delle Foglie e Ivan Dragoni, paladini dei diritti gay. La proposta era di Luca Gibillini (Sel). Invece della benemerenza (proposta dal Pdl De Corato) il sindaco dovrebbe intitolargli una targa alla Bovisa alla memoria di Pierluigi Torreggiani, il gioielliere ucciso nel '79 dai Proletari armati per il comunismo. No a Giorgio Gaber (alla memoria), perchè lo aveva ricevuto nel '79. Sì all'associazione Donne arabe in Italia, Samantha Cristoforetti che nel 2014 sarà la prima astronauta italiana nello spazio (proposta da Pisapia), il fotografo Gianni Barengo Gardin, il patron di Mediaworld Pirluigi Bernasconi, la direttrice del Centro ricerca sulle staminali Elena Cattaneo, il filosofo Salvatore Veca, il patron dell'ex teatro Smeraldo Gianmario Longoni, il musicista Vittorio Paltrinieri. Non ha passato neanche il «primo turno» il finanziere Francesco Micheli proposto dall'assessore Tabacci, ok invece alla presidente Rai Anna Maria Tarantola. No ad Arci Milano, sì ai Lavoratori Wagon Lits, Italia Nostra, Teatro Ringhiera.

Ok anche gli altri nomi di Pisapia: l'autore cinematografico Silvano Cavatorta scomparso un anno fa, Cloti Gallizia Brusasca (madre di 10 figli e volontaria della Comunità Cenacolo per il recupero di tossicodipendenti), Padre Uberto Ceroni, preside dell'istituto gesuita Leone XIII, la scienziata Fabiola Gianotti e Liliana Gualandi, fondatrice del Centro italiano aiuti all'infanzia.

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