Ambrosoli apre a Renzi, la sinistra insorge

Matteo Renzi arruola d'ufficio Umberto Ambrosoli tra i suoi supporter. E non ha tutti i torti, visto che l'avvocato candidato alle primarie del centrosinistra dà ragione al sindaco di Firenze su un punto critico nei suoi difficili rapporti con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. «È corretto l'appello di Renzi a votare rivolto ai delusi dal governo Berlusconi» le parole di Ambrosoli, durante una videochat sul Corriere.
La dichiarazione di Ambrosoli è stata ripresa in bella vista sul sito di Renzi, «Cambiamo l'Italia adesso!». Una news gradita e molto cliccata in un momento in cui Renzi tenta l'ultimo assalto alla fortezza del Pd. Ambrosoli, poco prima delle primarie, ha detto durante L'Infedele di Gad Lerner che sarebbe andato a votare. Ma ai giornalisti che insistevano per sapere chi sarebbe stato il prediletto, ha risposto molto evasivo: «Segreto dell'urna». Un'aura di mistero che favorisce chi vuole pensare che il cuore del figlio dell'eroe borghese batta per il giovane Renzi, come lui della «generazione dei quarantenni» tanto sponsorizzata da Ambrosoli (il sindaco ha quasi trentotto anni, l'aspirante governatore ne ha quarantuno compiuti).
È certo che Ambrosoli ha toccato un nervo scoperto della sinistra, le regole delle primarie nazionali che sembrano pensate apposta per tenere ben lontani dai seggi coloro che non sono più che fidelizzati. Chi va a votare, non solo viene iscritto in un elenco e deve dichiarare che voterà Pd e dintorni, ma riceve anche un certificato scritto, una “patente” da «elettore del centrosinistra».
Ambrosoli, dall'osservatorio delle sue primarie regionali, dice ancora (sempre dal sito di Renzi): «È opportuno leggere nel risultato di Renzi la partecipazione di una parte di quel mondo che forse si sarebbe identificato in posizioni più di centro ma ha accettato la sfida di aderire a un'alternativa più competitiva: rappresentare un'alternativa a chi è deluso dagli ultimi vent'anni di governo in Italia è un dovere di tutti». Nuovo sorriso al rottamatore: «Indipendentemente dal risultato finale il Pd che esce da questa sfida è un partito nuovo».
Insorge Franco Mirabelli, consigliere regionale del Pd e capofila dei bersaniani lombardi. «Renzi ha ripreso questa notizia sul suo sito perché vuole strumentalizzare le dichiarazioni di Ambrosoli» attacca Mirabelli. Aggiunge: «Quella di Renzi è un'ovvietà presentata come una sua innovazione. Ambrosoli fa bene a riprendere le sue parole perché sa bene che in Lombardia abbiamo molto da rimontare».

E allora perché chiedere certificati di appartenenza per scegliere il candidato? «Va bene cercare di recuperare i delusi del centrodestra, ma dobbiamo evitare che anche uno non deluso possa andare a votare».
Nel frattempo sui social network la sinistra nei commenti si divide. E qualcuno osserva: «La finta sinistra di Renzi e Ambrosoli mi fa quasi più paura della destra».

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