"Gli anarchici dentro l'albergo fanno una vita da re e pago io"

Altro che sfitto, lo stabile era pronto per essere venduto a breve. Ora tutto bloccato. La proprietà: "Calpestato un diritto, per noi è un danno. E versiamo fior di tasse"

"Gli anarchici dentro l'albergo fanno una vita da re e pago io"

«La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge». Così recita la Costituzione più bella del mondo. Ma vale anche a Milano? Non per la proprietà dell'ex albergo di via Ruggiero Settimo 1, una palazzina di tre piani tra via Washington e piazza Piemonte che dieci giorni fa è stata occupata da un gruppo di «anarchici». Occupata: una parola delicata per descrivere quello che sostanzialmente è un furto. Un esproprio, neanche tanto «proletario», ai danni dei legittimi proprietari. «Stanno calpestando un nostro diritto elementare - dicono i proprietari - e noi dobbiamo star qui ad aspettare. Questa è legalità?».

Subito dopo l'occupazione è stata presentata una denuncia. Ed è stato chiesto lo sgombero. Lo stabile, 600 metri di superficie, è stato un albergo fino all'aprile del 2013, quando il contratto concluso dai proprietari con i titolari dell'attività non è stato rinnovato. C'erano, e ci sono ancora, 18 camere. L'arredamento è stato portato via ma restano i servizi in camera. «Una sistemazione da signori - dicono i proprietari - non so quanta ne consumino e se sia calda o fredda perché l'impianto della palazzina va a gas, ma l'acqua che consumano è a spese nostre, perché il contratto con Mm è in essere, come chiesto dai vigili del fuoco». E la luce che si vede dall'esterno è a carico, probabilmente, di qualche ignaro vicino che ha subìto un presumibile allaccio abusivo.

Stavolta non c'è neanche la scusa dello stabile sfitto, dal momento che era stato raggiunto un accordo per la compravendita - a meno di due anni dalla fine della precedente attività, quindi coi tempi che corrono tempi abbastanza stretti, considerato anche il cambio di destinazione d'uso. Ovviamente l'occupazione rischia di bloccare l'operazione. E questo produce un grosso danno per la proprietà. «Abbiamo pagato la mediazione - raccontano - e dovremo pagare le bollette, i probabili danni, la messa in sicurezza e la vigilanza. E poi lo sgombero. E noi non siamo certo miliardari». I «ragazzi» che sono entrati dieci giorni fa, infatti, sono stati visti portare dentro materassi, fornelli e altri arredi. «Noi paghiamo fior di tasse per quella palazzina - dicono i proprietari - Abbiamo intenzione di andare avanti con la vendita. Anche se avessimo deciso di tenerlo sfitto, a dire il vero, sarebbe stato un nostro diritto farlo, ma non è così. Per noi è un danno grave».

Gli occupanti abusivi attuali sono piuttosto silenziosi e forse questo fa sì che il caso di via Ruggiero Settimo non sia considerato un'emergenza. Ma per il consigliere di zona 7 Alessandro De Chirico è urgente, anche in via di principio: «Speriamo che il prefetto Tronca non ritenga il quartiere di via Washington una zona franca, ma che intervenga prontamente con lo sgombero e la segnalazione di tutti gli occupanti, garantendo il sacrosanto diritto alla proprietà privata». Nove giorni fa De Chirico ha deciso di presentare una mozione, a far votare in Zona, per chiedere al Comune di intervenire.

«Chiedo lo sgombero immediato della palazzina per il ripristino della legalità e la tutela dei diritto alla proprietà privata garantito dalla Costituzione» ha spiegato. Ma nella maggioranza non ha trovato nessuno disposto a firmare la sua mozione.

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