Anarchici sulla gru contro il carcere duro

Due militanti anarchici sono saliti su una gru a Milano, nel cantiere del Teatro alla Scala, per protestare contro il carcere duro. Hanno esposto uno striscione con scritto "41 bis=tortura"

Anarchici sulla gru contro il carcere duro

Due militanti anarchici del centro sociale "Gallipetes Occupato" all’alba di domenica mattina sono saliti su una gru del cantiere del Teatro alla Scala di Milano per protestare contro il regime carcerario duro e l’ergastolo ostativo. La coppia di manifestanti, un uomo e una donna, ha srotolato uno striscione con scritto "41 bis=tortura" in solidarietà agli anarchici Alfredo Cospito, Juan Antonio Sorroche e Ivan Alocco.

La rivendicazione su Facebook

I due, che sono ora asserragliati sulla gru montata per lavori di ristrutturazione, erano saliti verso le 6 e 20 di oggi, domenica 6 novembre, in via Giuseppe Verdi a Milano di fianco al Teatro alla Scala. La coppia di anarchici sta protestando contro il carcere duro. Sul posto sono giunte le squadre dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine. Sul profilo social del "Galipettes occupato" si legge che “dalle alle prime luci di questa mattina due compagni stanno occupando la gru del cantiere del Teatro alla Scala di Milano in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo, Juan e Ivan contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. Terremo un presidio fin da ora in sostegno all’azione in piazza della Scala fino a che i compagni non scenderanno. Vi invitiamo a raggiungerci numerosi! La giornata è ancora lunga!”.

Un altro striscione contro il carcere duro

Da quanto è stato riferito in un post successivo, sempre sulla pagina Facebook del gruppo, è stato esposto un altro striscione tra piazza della Scala e via Manzoni. Via Verdi è stata per un momento chiusa al traffico. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e alla polizia locale, è arrivato anche il personale della Digos. Alfredo è Alfredo Cospito, condannato per l’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio del 2012.

Mentre Juan Antonio Sorroche si trova invece in carcere per un attentato effettuato utilizzando due ordigni esplosivi rudimentali nel 2018 alla sede della Lega di Villorba, comune in provincia di Treviso. Con loro partecipa allo sciopero della fame anche Ivan Alocco, che si trova detenuto in Francia.

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