Annega nel Lambro Due salvadoregni fermati per omicidio

Appartengono alla gang «Barrio 18»: il 2 giugno al parco spinsero un peruviano nel fiume

Paola Fucilieri

«Stando ai primi risultati dell'autopsia sul cadavere, oltre ai segni di lotta su braccia e torace, sono state riscontrate anche numerose ecchimosi e contusioni in testa e in faccia».

Secondo gli investigatori della squadra mobile la sera del 2 giugno Edgar Louis Calderon Gonzales era così stordito dai colpi sferratigli dai suoi aggressori al volto nel tentativo di rubargli il cellulare che quando questi lo hanno spinto in acqua, nel fiume Lambro, quasi sicuramente era già privo di sensi e, trascinato via dalla corrente, è annegato nel giro di pochi minuti. Fine tragica per una giornata trascorsa a fare grigliate con amici al parco Lambro per questo 32enne peruviano, buttato nel Lambro da due salvadoregni di 26 e 28 anni che la polizia ha arrestato l'altra notte dopo averli scovati nei loro appartamenti in zona Stadera e alla Bovisa. Il fatto che i due presunti assassini siano panderillos (da «pandilla», come vengono chiamate nella loro lingua originale queste bande di latinos) e appartengano entrambi al Barrio 18, una gang sudamericana particolarmente violenta, è più un'aggravante in senso generico che non nello specifico: è vero, i due arrestati non tradiscono le tendenze brutali della banda d'appartenenza, ma va detto per correttezza d'informazione che non c'entrano nulla le rivalità tra gang in questo tentativo di rapina sfociato in un pestaggio, quindi in un omicidio in piena regola. Anzi, è molto probabile che gli altri giovani membri del Barrio 18 residenti in città, molti dei quali sono pregiudicati, non gradiscano le luci sui riflettori accese su di loro per una brutta vicenda che comunque non li riguarda come banda in quanto tale.

Al momento dell'arresto il più giovane dei sudamericani si è nascosto nel cassettone del divano su cui si sono seduti i suoi famigliari nella speranza che gli agenti non se ne accorgessero. Gli investigatori della sezione omicidi hanno recuperato in casa anche gli abiti che i due presunti assassini avevano indossato nel corso dell'aggressione.

Il cadavere del povero Edgar venne cercato per due giorni nel fiume dai sommozzatori dei vigili del fuoco dopo che i due connazionali che erano con lui in via Feltre, nel parco Lambro, al momento dell'aggressione, avevano poi lanciato l'allarme, denunciando disperati la sparizione dell'amico tra le acque del fiume.

Minacciati con un coltello dai salvadoregni, infatti, i testimoni avevano dovuto assistere impotenti alla violenza e non avevano potuto salvare il 32enne che veniva portato via dalla corrente senza rischiare di fare la medesima, terribile fine. Il corpo senza vita del peruviano riemerse cinque giorni più tardi, il 7 giugno; sei giorni più tardi sono arrivati gli arresti.

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