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Aperitivo anche al Parenti con le grandi star del jazz

Al via una rassegna di concerti che si concluderà a maggio Il direttore Gualberto: «Non sarà una replica del Manzoni»

Aperitivo anche al Parenti con le grandi star del jazz

In tempi di crisi, di «spending review» e di tagli alla cultura, l'amore e la passione vincono sempre. E allora dal cilindro di due grandi milanesi appassionati come Andreè Ruth Shammah e Fedele Confalonieri, ecco spuntare una nuova idea che certo arricchirà l'annata Expo e speriamo anche quelle a venire. Dal primo di febbraio il funambolico Teatro Franco Parenti, vera fucina artistica e culturale, si arricchisce di un cartellone che farà felice il pubblico di musicofili, in particolare gli amanti del grande jazz. «Jazz al Parenti» è infatti il titolo del festival che le domeniche mattina farà pendant con l'Aperitivo in concerto del Manzoni, fortunata creatura proprio del presidente di Mediaset. A curarla nel dettaglio sarà un altro grande veterano del panorama concertistico, quel Gianni Gualberto Morelenbaum che da anni è il direttore artistico del matinée al Manzoni. Ma non sarà, quella del Parenti, una mera replica dell'Aperitivo. «Questa rassegna - spiega Gualberto - sarà più specificamente incentrata sul jazz, a differenza di quella del Manzoni che spazia tra i ritmi del mondo a 360 gradi. Inoltre non si sovrapporrà all'Aperitivo che, a causa della crisi, ha dovuto ridurre il cartellone annuale a 11 concerti rispetto ai 30 del passato». Si tratterà dunque di un palinsesto che andrà a integrare l'offerta musicale di una stagione musicale tutto sommato arida malgrado Expo. «È vero, parrebbe un paradosso ma soprattutto il grande jazz vanta una presenza piuttosto scarsa sul territorio - continua Gualberto - a differenza della musica classica e, tutto sommato, dei grandi concerti rock soprattutto estivi». Il pubblico di «Jazz al Parenti», che si chiuderà a maggio (dunque due mesi dopo rispetto all'Aperitivo), avrà tuttavia delle similitudini rispetto a quello del Manzoni. «Non sarà, per ovvie ragioni, un pubblico giovanissimo ma prevalentemente over-35 e abbraccerà, come già avviene per la stagione del Manzoni, anche fasce di appassionati di altre città, Svizzera compresa».

E veniamo al programma dei cinque concerti che, come anticipato, avrà inizio domenica 1 febbraio e che prosegue un fil rouge musicale già avviato dal Pierlombardo con le rassegne «Non sparate sul Ballista» e «Lezioni di rock». Si parte con il trio del pianista Kenny Werner, artista all'apice della sua carriera ormai ultra quarantennale e che ha contribuito al fianco dei più importanti jazzisti di fine secolo all'evoluzione del linguaggio jazzistico a partire dagli inizi degli anni ‘70.

Tra i big in programma, spicca anche Steve Kuhn (10 maggio) e il sassofonista Lew Tabackin, cui si aggiungeranno due figure di notevole importanza per il Jazz dei nostri giorni: il grande chitarrista Peter Bernstein (22 marzo) e il più giovane sassofonista Logan Richardson (26 aprile), protagonista di un gruppo come Next Collective, acclamato dalla critica internazionale.

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