Cronaca locale

Arriva il fondatore di "Islamic Relief"

In un video Hany El Banna aveva definito gli yazidi (vittime dell'Isis) adoratori di Satana. Poi si scusò. L'indignazione della Nobel yazida Nadia Murad

Arriva il fondatore di "Islamic Relief"

«Dopo tanto tempo, finalmente ci rivedremo!». «Islamic Relief» ricompare a Milano con uno dei suoi eventi. Due anni fa, l'organizzazione benefica musulmana aveva fatto molto discutere coi suoi ospiti, e stavolta mette in campo addirittura il fondatore, Hany El Banna, figura molto riverita nel mondo islamico (e non solo) ma protagonista di un episodio recente davvero imbarazzante, un'uscita contro gli yazidi (da lui definiti «adoratori del Diavolo») che è stata condannata dal Nobel per la pace Nadia Murad, attivista per i diritti umani e paladina delle donne vittime dell'Isis.

È destino della onlus islamica, evidentemente, essere considerata controversa. Organizzazione umanitaria internazionale con più di 30 anni di attività nelle emergenze globali, «Islamic relief» con i suoi rappresentanti ha ottenuto riconoscimenti importanti in vari Paesi, ma anche diverse contestazioni, come l'accusa - sempre rigettata - di essere vicina coi suoi esponenti all'islam integralista. Un'interrogazione presentata un anno fa all'Europarlamento da una deputata italiana, Mara Bizzotto (Lega) ha biasimato i finanziamenti europei che riceve, ricordando come alcuni dirigenti inglesi abbiano mostrato simpatie per Hamas e posizioni inappropriate su Israele ed ebrei. «Islamic relief ha una lunga storia di commenti problematici da parte della propria leadership - spiega Lorenzo Vidino, direttore del Programma sull'estremismo della George Washington university - non a caso l'anno scorso, dopo lo scandalo che ha visto diversi esponenti dell'organizzazione esporsi con opinioni antisemite, i governi di Germania Olanda e Usa le hanno tagliato ufficialmente i fondi».

Due anni fa, come detto, alla viglia di «galà» a Milano, si parlò molto di Jasem Al Mutawa, l'imam che in un video precedente aveva spiegato come si educano le mogli. Il caso sollevò molte reazioni, poi l'imam cercò di spiegare e minimizzare. Anche questo evento - in programma il 19 dicembre - è molto atteso: «Un tour di beneficenza in sostegno dei progetti per gli orfani», dicono. Un tour fra sei città, con ospiti e tavole rotonde «con importanti esponenti della comunità. Parteciperà Yassine Lafram, presidente nazionale Ucoii, e ospite speciale sarà Hany El Banna, il fondatore di Islamic Relief.

Un anno fa, quel suo video aveva suscitato l'intervento indignato di Nadia Murad, ambasciatrice yazida impegnata per il suo popolo e contro le violenze sulle donne in zone di guerra. «È inquietante sentire che il fondatore dell'Irw sta usando una retorica odiosa e persecutoria contro il popolo yazida», aveva dichiarato Murad a «The National».

In quel caso El Banna - difeso da simpatizzanti e amici - fu costretto a fare un passo indietro. «Mi scuso senza riserve» disse parlando sostanzialmente di parole infelici sugli yazidi.

«Spero che le persone ascoltino il video completo che predica tolleranza e sostegno verso i miei fratelli e sorelle Yazidi e altri gruppi» concluse.

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