Arriva l'"Effetto Serra" a Milano

Dal 18 novembre al 23 dicembre la galleria Federica Ghizzoni ospita la bellissima personale dell'artista Annarita Serra, dal titolo "Effetto Serra". Una mostra colorata, dal profondo significato, con pezzi unici realizzati con materiali di scarto

Arriva l'"Effetto Serra" a Milano

Quadri realizzati con materiali di scarto per puntare il dito sull’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse della terra. Venti opere contro il consumismo sfrenato, assemblati magistralmente con plastica, vetro, jeans, legno, schede madri del pc e altro che diventano i protagonisti di “Effetto Serra”, la personale dell’artista Annarita Serra a Milano dal 18 novembre al 23 dicembre, presso la galleria Federica Ghizzoni.

"L'effetto serra è un fenomeno naturale, che ha permesso la presenza della vita sulla terra, ma le emissioni sempre più massicce stanno ora stravolgendo il clima e mettendo a rischio la nostra specie", racconta Annarita orgogliosa delle opere esposte, e del significato profondo che incarnano. "Vorrei provocare un piccolo e personale effetto Serra, che spinga le persone a costruire un futuro più sostenibile”, dice sorridendo.

Tra tutti i quadri esposti, ce n’è uno in particolare realizzato con più di tremila monetine da un centesimo, che fanno da tela all’Onda di Hokusai che rappresenta l’onda lunga del cambiamento climatico. Il quadro riprende quello famosissimo de La grande onda di Kanagawa, un’opera leggendaria, icona dell’arte asiatica realizzata nel 1830 dal artista giapponese Katsushika Hokusai, popolarissima in tutto il pianeta.

Sono passati più di vent'anni da quando ho iniziato a occuparmi dell’ambiente e da allora ho realizzato decine di opere con tutti i rifiuti in cui mi sono imbattuta. Ho scoperto che hanno il potere di attirare l'attenzione e creare consapevolezza”, racconta ancora Annarita. L’artista sarda da sempre è una delle più apprezzate del panorama italiano e molto interesse hanno creato in passato alcune sue opere all’uncinetto, in cui venivano fedelmente riprodotte delle piante grasse che hanno poi formato un giardino meraviglioso. “Niente dà soddisfazione come rendere reale qualcosa che hai immaginato”, ricorda a questo proposito.

Una mostra molto bella, colorata e significativa che ridà dignità a materiali scartati e abbandonati, pericolosi per l’ambiente, come quelli che l’artista recupera ogni anno dalle spiagge della sua Sardegna,

e a cui dona una nuova dignità e un nuovo scopo di vita. Un’ondata la sua di colore e creatività che può essere non solo ammirata, ma da cui prendere spunto per la propria vita, e la salvezza del pianeta.

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