Il Leoncavallo non deve essere un tabù. Non lasciamo la parola solo al centrodestra, prendiamoci lo spazio per dire la nostra. Il Pd parte alla riscossa, dopo l'ordine di scuderia lanciato del segretario metropolitano Pietro Bussolati «non bisogna rimanere schiacciati su Pisapia c'è o no. Noi lanciamo la sfida per la città» - e prende posizione. Lo fa - o meglio il circolo Pd «Città Mondo» lo fa - organizzando una pubblica discussione sul «futuro degli spazi autogestiti» dopo domani al circolo Bellezza. La location non è certo casuale: è il luogo simbolo dell'avanzata arancione, i blocchi di partenza della lunga marcia di Giuliano su Milano. Bene da qui parte (forse) la rottamazione dell'attuale amministrazione, e la rincorsa del primo partito della coalizione, al grido di «il nostro non è un progetto egemonico ma nemmeno un progetto timido» alle Comunali.
Dietro la serata Daniele Nahum, responsabile Cultura Pd Milano e Provincia, e Stefano Boeri, grande sconfitto della primarie, nonché assessore epurato dalla rivoluzione gentile del sindaco e fondatore del circolo «Città mondo», da cui di tanto in tanto lancia le sue bordate. Al centro del dibattito una delle delibere più simboliche e più contestate della giunta Pisapia: la permuta di aree tra Comune e Cabassi per la regolarizzazione del centro sociale di via Watteau. La delibera è stata approvata dalla giunta il 1° agosto, dopo una serie di commissioni dedicate dovrà affrontare l'esame del consiglio comunale entro il 30 aprile pena l'annullamento.
«La ratio - spiega Daniele Nahum - è discutere. Il nostro è un grande partito, con una pluralità di voci e di espressioni. Così il nostro circolo nasce per affrontare i temi e discuterne, e non per rimanere arroccati su posizioni preconcette. Non ci vedo nulla di male nella regolarizzazione del Leoncavallo in sé, ma credo che la giunta sia stata miope. Ci vuole una politica di lungo respiro, una strategia su tutti gli spazi occupati». Al centro della questione il rispetto delle regole, che devono valere per tutti, però, e che permettono di avere una visione d'insieme. Benissimo il rispetto della legge ma non con una delibera ad personam , la sintesi. «Qui non è stato fatto un ragionamento complessivo: stabilire regole permette al Comune di capire chi merita di essere legalizzato e chi no» conclude Nahum.
Tra gli invitati architetti, urbanisti, avvocati, tutti i consiglieri del Pd (sembra che poi l'invito si sia esteso ai consiglieri della maggioranza) il presidente Basilio Rizzo, il segretario metropolitano Bussolati. Un'idea precisa su come si sarebbe potuto procedere ce l'ha Stefano Boeri, appunto.
Il modello è Berlino: «Qui l'amministrazione ha creato un'agenzia, partecipata, che funge da intermediario tra proprietari degli immobili e occupanti, creando un rapporto di fiducia. L'agenzia affitta gli spazi privati che poi affitta agli abusivi se si impegnano a rispettare le regole. Così ci guadagnano tutti, senza dover fare permute di aree né sgomberi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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