È arrivata la firma per mandare 600 militari in città a sorvegliare Expo

Sicurezza sempre più al centro dell'attenzione, in vista dell'avvicinamento a Expo. E purtroppo, l'attentato che ha colpito Tunisi non consente di affrontare con serenità l'appuntamento che porterà Milano e l'Italia alla ribalta del palcoscenico mondiale. Il Viminale nei giorni scorsi ha già diramato un piano speciale, confermato e potenziato ieri dal ministro, ma i timori si levano anche da un moderato di centrosinistra come Umberto Ambrosoli.

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, assicura che seicento militari in più saranno destinati alla sicurezza dell'evento. «Con il decreto concernente norme contro il terrorismo abbiamo prorogato ed ampliato l'operazione Strade Sicure, destinando un contingente di ulteriori 600 unità delle forze armate a disposizione del prefetto di Milano per lo svolgimento di Expo» ha spiegato Alfano, rispondendo a un'interrogazione alla Camera.

A sottolineare la situazione non facile, dicevamo, è il consigliere regionale Umberto Ambrosoli, tra l'altro uno dei possibili candidati a sindaco di Milano. «Manca meno di un mese e mezzo alla data d'inizio di Expo 2015 in uno scenario in cui i pericoli si moltiplicano. Expo e Giubileo offrono all'Italia una visibilità che ha pro e contro» osserva il coordinatore del centrosinistra al Pirellone.

E ancora: «Le vittime innocenti del Museo del Bardo di Tunisi, a cui va il nostro pensiero di cordoglio, confermano purtroppo la feroce capacità dei gruppi terroristici di colpire. Anche l'Italia è a rischio e bisogna provvedere a misure adeguate».

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