Assaltato il gazebo di Fratelli d'Italia

A una ventina di giorni dal voto, sale la febbre elettorale. E non tutti giocano pulito. Ieri il blitz di un gruppo di antagonisti in un gazebo di Fratelli d'Italia, il movimento politico di centrodestra fondato da Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Nove ragazzi con il volto coperto e una ragazza a volto scoperto si sono presentati in piazza San Babila e hanno strappato alcuni manifesti elettorali. Uno degli antagonisti ha acceso un fumogeno senza però lanciarlo. I giovani si sono allontanati dopo aver srotolato uno striscione con l scritta in vernice rossa «I politici il male d'Italia. Nun te voto».
La polemica sui manifesti monta anche in altro modo. In teoria parecchi di quelli affissi sono «abusivi». A causa dei ricorsi al Tar delle liste escluse dalla tornata elettorale - tra cui i Radicali e il Movimento Bunga Bunga - non è stato ancora effettuato il sorteggio per la posizione delle liste sulle schede e l'assegnazione degli spazi. Per ora le affissioni sarebbero quindi illecite. «Chiediamo al Tar un pronunciamento immediato sui ricorsi e una rapida assegnazione degli spazi per la pubblicità elettorale» incalzano i rappresentanti della lista «Etico», che sostiene la candidatura di Umberto Ambrosoli alla presidenza della Regione Lombardia e che ha perfino organizzato un presidio davanti alla prefettura di Milano per protestare contro il ritardo nell'assegnazione degli spazi alle forze politiche per i manifesti elettorali.
«La legge prevede che gli spazi siano assegnati a trenta giorni dal voto - hanno sottolineato i rappresentanti di Etico -, ma la Prefettura ci ha spiegato che questo non verrà fatto prima di 4 o 5 giorni, con una procedura che giudichiamo singolare».
Ovviamente è nell'interesse di tutti, a destra e a sinistra, risolvere la questione.

«È una situazione che accomuna tutte le forze politiche - spiega il candidato alle regionali per il centrosinistra Ambrosoli in una nota - ma che penalizza maggiormente le liste presenti solo nella consultazione regionale e, in misura ancora più rilevante, quei movimenti civici che hanno la necessità di far conoscere il proprio simbolo e i propri candidati agli elettori».