Cronaca locale

Assalto ai seggi per gli ecuadoriani. I milanesi a tavola

L'inno ha aperto il voto al MiCo. Boom di prenotazioni a pranzo

Assalto ai seggi per gli ecuadoriani. I milanesi a tavola

Gli altoparlanti hanno diffuso l'inno nazionale e alle nove del mattino in punto la porta di ingresso 3 del Centro congressi in Fiera (MiCo) si è aperta per far entrare (contingentati) gli elettori ecuadoriani che erano già in fila sotto l'ombrello per eleggere il presidente e il Parlamento del proprio paese d'origine. C'è chi vota, anche in tempi di Covid. Un ottantina di volontari della Protezione civile accanto ai vigilantes privati ieri hanno sorvegliato sulle misure di sicurezza interna e sanitaria. Gli ecuadoriani che risiedono a Milano sono circa 28mila, quarantamila quelli della circoscrizione nord ma la console generale a Milano Lorena Tapia Nuñez aveva pronosticato alla vigilia la partecipazione di «15/18mila persone». Il voto è facoltativo ma c'è stato un assalto ordinato al «recinto elettorale» allestito in Fiera, a poca distanza dall'area dove nelle stesse ore la Regione testava le vaccinazioni anti Covid «a cronometro». I 56 seggi sono rimasti aperti dalle 9 alle 19. La coda per entrare dalla porta di viale Eginardo si allungava fino a via Colleoni. Per gli elettori (tutti preregistrati) mascherina obbligatoria, misurazione della temperatura all'ingresso (chiuso a chi aveva oltre 37,5). Postazioni di voto sanificate ogni venti elettori, oltre alle quattro sanificazioni generali dello spazio nel corso della giornata. «È stato molto emozionante ascoltare l'inno nazionale che ha dato inizio alla consultazione - ha dichiarato la console generale - La pioggia battente non ha spento il grande senso civico e nemmeno il senso di appartenenza alla Nazione della comunità che sta arrivando in folla al polo fieristico».

Il maltempo ha scoraggiato le passeggiate all'aperto (e limitato le polemiche sugli assembramenti in Darsena e Duomo della settimana prima), solo qualche ressa in centro nel pomeriggio. In compenso i milanesi hanno riempito i ristoranti approfittando della prima domenica in zona gialla. Dal Temakinho in corso Garibaldi al Ratanà in Porta Nuova ai locali del brunch, sono stati coperti tutti i tavoli, anche al Don Lisander che nelle scorse settimane aveva aderito alla manifestazione di protesta «Io Apro» in zona rossa.

Ancora multe invece per feste abusive durante il coprifuoco. Sabato notte la polizia ha sanzionato 42 persone. In via Cirillo, zona Arco della Pace, le forze dell'ordine sono state chiamate alle 22.30 da condomini esasperati per il rumore e hanno trovato diciassette persone tra i 20 e 35 anni in un alloggio su Booking da uno dei presenti, un egiziano regolare di 33 anni.

In via Moncalvo, zona Gambara, la polizia ha interrotto un'altra festa abusiva in corso all'interno di un bed&breakfast e ha multato 25 persone (peraltro) tutte senza mascherina.

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