Cronaca locale

Assenti 700 educatori. E post scuola congelato anche in zona bianca

Scavuzzo: "Lavoro per riattivare il servizio ma vanno cambiate le regole sulle bolle"

Assenti 700 educatori. E post scuola congelato anche in zona bianca

La Lombardia è a un passo dalla zona bianca, calano i contagi sia tra i bimbi che tra il personale educativo, ma per ora il «post scuola» negli asili comunali rimane bloccato. Il vicesindaco Anna Scavuzzo assicura che il Comune è «al lavoro per riattivarlo» ma ci tiene a chiarire che «non deve mettere in crisi il servizio ordinario» che va dalle 7.30 alle 16.30. Il prolungamento fino alle 18.30, chiesto a gran forza dalle famiglie lavoratrici, è sospeso da inizio gennaio: la variante Omicron ha messo a tappeto anche il personale, le quarantene hanno costretto a ridisegnare giorno per giorno la mappa degli orari, nidi e materne hanno dovuto anticipare spessissimo alle 13. La buona notizia è che dalla scorsa settimana almeno i tagli all'orario ordinario sono praticamente rientrati, «dopo un lungo periodo di difficoltà nell'apertura dei servizi 0-6 anni a causa dell'impennata dei contagi tra dicembre e dicembre - spiega il Comune - in questi giorni si è cominciato a registrare un positivo miglioramento, e anche grazie alle nuove norme sulla gestione delle quarantene praticamente tutte le sezioni hanno riaperto fino alle 16.30». Rispetto agli oltre 900 assenti a vario titolo registrati dalla riapertura dopo la pausa natalizia oggi se ne contano però ancora circa 700. Anche troppi per dirottare personale sul post scuola se non cambiano le regole. Neanche il passaggio della Lombardia in zona modificherà le regole delle «bolle», ossia la suddivisione dei bimbi in piccoli gruppi indipendenti con un'educatrice dedicata. «Per questo - spiega Scavuzzo - la nuova classificazione non basterà da sola a permettere di riattivare il post scuola». Alle regole attuali si potrebbero unire bambini di massimo tre sezioni e questo si ripercuoterebbe nuovamente sull'orario 7.30-16.30. «Non abbiamo mai smesso di lavorare con i Ministeri e i tavoli Anci, regionali e nazionali, per proporre il superamento o almeno un'attenuazione dei limiti sulle bolle - spiega Scavuzzo -.

Confido che i dati Covid e il dialogo con governo e autorità sanitarie porti al più presto a una soluzione del problema per riattivare il servizio».

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