Atm affida gli scambi a 19 immigrati per evitare gli scontri

Se ieri sera avete fatto ritorno a casa in tram sani e salvi, dopo una dura giornata di lavoro, forse lo dovete a un immigrato. Probabilmente a un senegalese. Sono infatti per la maggior parte stranieri e africani i 19 lavoratori deputati allo scambio manuale sulle rotaie di sei snodi cruciali della città: Baiamonti-Farini, Diocleziano, Niguarda, Crocetta, solo per citarne alcuni.
Se ne stanno per sette ore sotto il sole cocente o la pioggia a catinelle, aspettando il passaggio del tram. Li riconosci dalla pettorina gialla fosforescente e dalla leva di metallo che stringono tra le mani. Quando il momento fatidico arriva, ecco che con un colpo di braccio attivano lo scambio. E il tram fila via senza problemi.
«Si tratta di una soluzione temporanea adottata solo in alcuni punti della città in cui sono aperti cantieri per l’ammodernamento degli scambi - fanno sapere dall’Azienda dei trasporti -. In pratica, per migliorare il sistema degli scambi abbiamo fatto partire un programma di lavori dall’ottobre scorso che coinvolge 40 snodi tranviari. Perciò abbiamo dovuto disattivare gli automatismi degli scambi e affidarci alla manodopera per mantenere invariato il servizio. Soprattutto per gli scambi più grandi e importanti».
Sospetti allontanati. In sostanza, non si tratta di una misura riparatoria per il malfunzionamento degli scambi automatizzati. E nemmeno, dunque, di un provvedimento necessario al fine di diminuire il numero di scontri fra tram, ma solo di una soluzione a tempo in attesa di rendere ancora più sicuri e automatizzati gli scambi. Nell’era della tecnologia sarebbe stato quantomeno anacronistico. Rimane però un dato di fatto: nel solo mese di giugno sono stati tre gli incidenti di una certa gravità tra tram. E proprio il sistema degli scambi è finito nell’occhio del ciclone. Senza contare che spesso i conducenti erano costretti a scendere dalla carrozza per effettuare manualmente lo scambio, visto i difetti dell’automazione. Una seccatura che in passato ha prodotto malumori all’interno della categoria.
L’Atm ha affidato la cura manuale degli scambi alla Spd, un’azienda di servizi sita in Vimodrone e particolarmente attiva nel settore delle pulizie. Ma qui non ci sono di mezzo ramazze e stracci, bensì leve metalliche e rotaie. Gli addetti agli scambi non sono perciò direttamente alle dipendenze dell’Azienda dei trasporti, ma di una società esterna.


Fa scalpore, però, che la stessa azienda in causa, proprio in questi mesi, con un cittadino marocchino, il 18enne Mohamed Hailoua, perché non prevedeva nel proprio statuto l’eventuale assunzione di extracomunitari (in nome del decreto regio 148 del 1931), ora affidi una mansione delicata e di estrema importanza sul versante sicurezza a diversi lavoratori africani. Se non altro è la dimostrazione che Atm non è affatto razzista. Anzi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica