Attenti a non far morire malpensa l'intervento 2

di Walter Galbusera*

Mentre si riaccendono polemiche e nuove ipotesi di cessione delle quote Sea da parte di Comune e Provincia di Milano, si estende la consapevolezza delle gravi difficoltà economiche dell'aeroporto di Malpensa che, assenza di interventi adeguati e tempestivi rischiano di trasformarsi in crisi irreversibile. Ci si rende conto che sta fallendo miseramente il progetto strategico (l'unico realistico se si vuole mantenere l'unicità del sistema Malpensa-Linate) che affida al sito varesino la funzione di garantire i collegamenti di lunga distanza in attesa di un vettore che garantisca una piena attività di Hub e a Linate il ruolo di City Airport con un volume di traffico ridotto rispetto a quello attuale. Per la verità sulla stessa linea dovrebbe attestarsi anche il piano aeroportuale nazionale elaborato dal Ministero delle infrastrutture e dall' Enac. Ma la realtà oggi si muove in senso opposto: altro che raddoppiare il traffico di Malpensa portandolo a 40 milioni di passeggeri. Linate ha acquisito una funzione di Hub ma a vantaggio dei grandi aeroporti europei come Londra, Parigi e Francoforte. I passeggeri in transito nel 2011 a Linate per destinazioni intercontinentali sono stati 630.000 contro i 450.000 di Malpensa. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere. Ciò è stato reso possibile dall'aggiramento del Decreto Bersani bis anche con la complicità di Alitalia. Poiché non tutti i voli sono uguali ne deriva un drastico impoverimento di Malpensa a danno in primo luogo delle operazioni di assistenza agli aeromobili, delle attività commerciali, del catering e delle attività alberghiere. Di questo passo l'aeroporto di Malpensa rischia di diventare l'appendice malata di Linate e si trasformerà da opportunità di sviluppo a fattore di crisi per l'intera Sea. Tutto questo avviene nella sostanziale indifferenza dei soggetti politici e istituzionali mentre l'azionista Comune di Milano è alle prese con le sue comprensibili esigenze di Bilancio.

E' tempo che il Governo affronti con chiarezza e determinazione questa vicenda e che dia attuazione agli interventi, già per altro previsti dalle norme, per sconfiggere ogni forma di localismo e dare concretezza alle annunciate politiche di sviluppo attuando il Piano annunciato dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e dall'Enac.
*segretario UIL di Milano e Lombardia

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