Attorno al parco delle Cave spunta l'ultimo campo rom

Nello scorso autunno i primi arrivi, poi l'insediamento è cresciuto I parcheggi che circondano l'area verde occupati da roulotte e furgoni

Daniela Uva

Sono arrivati alla spicciolata in autunno. Poi, giorno dopo giorno, hanno costruito un vero e proprio piccolo campo abusivo. Così ora gli accessi al parco delle Cave sono invasi dai rom, accampati con camper e roulotte. Bivaccano sulle aiuole, fra le auto in sosta, e usano una palazzina abbandonata per ripararsi quando serve. Solo nell'area di accesso di via delle Forze Armate si contano sei roulotte, alcuni furgoncini e diverse famiglie di rom con bambini anche piccolissimi al seguito. La stessa cosa succede ai varchi di via Fratelli Zoia e via Caldera. Degrado e insicurezza, che rende il parco meno appetibile per le famiglie e gli appassionati di sport che lo frequentano ogni giorno.

Eppure il parco delle Cave potrebbe essere una vera e propria oasi verde. Restituito alla città nel 2002 dopo un'imponente opera di riqualificazione, il parco è il terzo della città per estensione. Al suo interno ci sono laghi, boschi, corsi d'acqua, orti urbani e un lunghissimo percorso per fare sport. Negli anni Venti la zona altro non era che una grandissima cava di sabbia e ghiaia poi, dopo il suo abbandono, è finita nel più completo degrado. Fino a quanto la giunta Albertino non ha deciso di riportarla finalmente in vita. Ora, però, la situazione è di nuovo precipitata. «La presenza dei rom ormai è diventata massiccia e stanziale denuncia Marco Bestetti, consigliere di Forza Italia in Zona 7 -, manca completamente un presidio del territorio». Il risultato è che i frequentatori del parco hanno paura. «Ci sono decine di persone che bivaccano a qualunque ora racconta Anna, che passeggia su un sentiero con sua figlia -. Ormai vivono nei parcheggi delle auto e se indugi troppo tempo a osservarli ti guardano male e ti intimano di allontanarti». Chi parcheggia l'auto per fare una passeggiata o andare a correre, poi, ha il terrore di ritrovarla con i vetri rotti. «La situazione ormai è fuori controllo prosegue Paolo, appena arrivato con la sua vettura -. Gli unici posti liberi del parcheggio sono quelli che si trovano accanto alle roulotte. Che naturalmente nessuno sceglie».

La situazione è particolarmente preoccupante in via Cancano, dove c'è anche una vecchia palazzina fatiscente. «Per un periodo è stata occupata abusivamente dal centro sociale Soy Mendel, poi in seguito a diverse pressioni, è stata sgomberata va avanti Bestetti -. Il problema è che adesso è diventata una zona franca per i rom». Insomma, in mancanza di un presidio fisso delle forze dell'ordine, l'area del parco è in balia del degrado. Fra le vittime ci sono anche diverse associazioni che nell'area verde hanno le proprie sedi. «Abbiamo subito un furto», confermano dall'Unione pescatori Aurora. Come se non bastasse, anche diverse strutture sono lasciate alla più completa incuria.

È il caso, per esempio, del pontile sul lago: da sei mesi è inagibile ed è stato chiuso. Mentre nell'area destinata agli orti in via Cascina Barocco, i rifiuti vengono abbandonati e incendiati, mentre il vialetto perimetrale è pieno di buche e del tutto privo di illuminazione.

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