Cronaca locale

Autonomi, una perizia contro Pisapia

Autonomi, una perizia contro Pisapia

I centri sociali sfidano Pisapia. Non usano lo slogan «che fai, ci cacci?», suonerebbe troppo di destra. Ma per difendere l'occupazione dell'ex scuola media di via Santa Croce , giocano la stessa carta del sindaco. Il collettivo Zam, sgomberato mercoledì scorso dall'immobile privato di via Olgiati, dopo una accesa protesta davanti a Palazzo Marino due giorni dopo si è introdotto in un ex istituto comunale. Prima provocazione. Se la sinistra non può evitare l'intervento della questura quando il titolare dello spazio richiede l'intervento - la scusa usata dagli esponenti di sinistra dopo il blitz di via Olgiati - ha piena autonomia sugli edifici pubblici. Ma l'ex scuola in zona Ticinese scelta come nuova casa dallo Zam, ha subito avvertito il Comune, «è a rischio cedimenti», è chiusa da diversi anni e «presenta gravi problemi statici» dunque «chi ha occupato lo stabile si sta assumendo la responsabilità di mettere a rischio l'incolumità delle persone». Con una maggioranza divisa a metà tra chi denuncia le occupazione abusive sempre e comunque e chi sta con i centri sociali, è sembrata la motivazione perfetta. Ma gli autonomi non hanno nessuna voglia di levare le tende. Nè, a quanto pare, intendono togliere la giunta Pisapia all'imbarazzo. Mentre da giorni gli autonomi intervallano le grandi pulizie con lezioni di yoga, capoeira e kickboxing, per venerdì hanno organizzato un incontro a porte aperte, chiamando a raccolta ingegneri, architetti ed esperti per fornire al Comune una contro-perizia. «Cosa stiamo Architettando' Ingenamoci» il titolo dell'aperitivo-happening a partire dalle 18. «Stiamo iniziando a sistemare lo spazio e capire come renderlo vivo e pieno di tutte le iniziative e attività che animavano lo spazio di Via Olgiati - scrivono i promotori -. L'edificio è stato dichiarato pericolante dal Comune: dicono che sono preoccupati della nostra sicurezza e incolumità. Peccato che non sembravano così preoccupati quando venivamo caricati e manganellati sotto Palazzo Marino». La scuola «è stata usata fino a otto anni fa, provvedendo a delimitare un'ala dismessa mentre il resto dell'edificio rimaneva in uso se era possibile allora - provocano - perchè non è possibile oggi? A noi sembra solo una scusa per provare a giustificare un'eventuale sgombero, come se fosse indipendente dalla volontà dell'amministrazione». I vigili hanno già presentato la denuncia in questura. Se lo sgombero non arriverà prima, venerdì gli attivisti intendono raccogliere «più pareri possibili sullo stato dello stabile appena occupato. Stiamo cercando ingegneri edili e civili, architetti e chiunque possa dare una stima di “massima” sulle condizioni dell'ex scuola».

Cissà che una perizia a favore dello Zam non arrivi anche dall'architetto Stefano Boeri, cacciato (lui sì) dalla giunta Pisapia.

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