«Sono assolutamente convinto, prima e ancora di più adesso, che dobbiamo essere messi nelle condizioni di decidere più in fretta e con più determinazione ciò che è utile al nostro territorio». Tradotto dal linguaggio del governatore Attilio Fontana: basta ritardi sull'autonomia votata dai lombardi addirittura nel 2017 con un referendum. «Sono due anni - ha ricordato ieri durante «Direzione Nord-I discorsi del coraggio», una maratona di interventi rapidi sul dopo Covid organizzata nel chiostro del Palazzo delle Stelline - che gridavo e chiedevo più autonomia. Avremmo potuto assumere più medici, infermiere e personale dedicato e avremmo probabilmente potuto organizzarci più tempestivamente e dare una risposta più adeguata rispetto a quella che abbiamo dato». In autonomia, la Regione ha già deciso di mettere a disposizioni dei Comuni 3 miliardi nei prossimi due anni (400 milioni già nel 2020) per progetti che creino investimenti e posti di lavoro sul territorio. E «ora bisogna avere anche il coraggio di cambiare le regole nel Paese, non possiamo essere sommersi dai tempi che la burocrazia ci impone, certe regole ci stanno strozzando e impediscono di riemergere velocemente». Durante lo speech e poi a margine il sindaco Beppe Sala chiede più coraggio alla politica e (ovviamente) al governo: «Leggiamo che intende prolungare la cassa integrazione e il divieto di licenziare, va benissimo nella misura in cui sono associati ad un piano di rilancio importante del Paese, si tratta solo di frenare il problema e poi i nodi vengono al pettine. Bisogna essere rapidi, coraggiosi e fare una proposta senza stare troppo a pensare al tema del consenso, altrimenti di consenso si muore. C'è un tempo per la discussione, uno per la decisione e uno per l'azione, non si può stare in discussione perenne e guardare i sondaggi elettorali». Ma sul territorio, e nonostante il voto espresso dai lombardi ormai tre anni fa, Sala butta ancora la palla avanti: «Autonomia? In questo momento mi sembra un discorso difficilino, rischieremmo di dividerci, ci sarebbero troppi pro e contro. Oggi bisogna ragionare di interesse del Paese».
Il presidente di Confcommercio dal palco ha incalzato il governo: «Ora più che mai il Paese ha bisogno di fatti e di credibilità» ha sottolineato, ricordando invece il «coraggio di tanti imprenditori che nel periodo più buio hanno garantito al Paese i servizi essenziali» e «anticipato di tasca propria ai dipendenti la cassa integrazione» che non arrivava evidentemente dallo Stato. Tra gli interventi che guardano con fiducia al futuro quello dell'amministratore delegato del Comitato organizzatore delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari: «Organizziamo al meglio l'evento più importante del Paese nei prossimi 10 anni, darà una ribalta unica all'Italia, aiuterà il Paese a rialzare la testa». E assicura che il lockdown non ha comportato ritardi sulla tabella di marcia.
Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano, afferma che «il coraggio è decidere, prendersi la responsabilità di fare le cose o con l'inerzia difficilmente faremo progressi. Io non sono certo che tutto va bene, ma tutto deve andare meglio, da Milano e dalla Lombardia dobbiamo trovare una strada nuova che consenta di ricostruire il Paese».
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