Cronaca locale

Avvocatessa accoltellata, caccia al testimone chiave

La polizia diffonde ora le immagini di un uomo che cammina vicino allo studio dell'aggressione

Diana Alfieri

E ora è caccia a quello che secondo gli investigatori potrebbe essere il testimone chiave. Perché dopo mesi di indagini, gli uomini della polizia sono convinti di aver finalmente trovato il bandolo della matassa che sperano possa portare all'uomo accusato dei aver ferito a coltellate Paola Marioni, l'avvocatessa assalita nel suo studio il 20 luglio del 2017.

Un giallo finora rimasto avvolto nel mistero, nonostante i numerosi sforzi fatti per venirne a capo di un'aggressione che aveva impressionato molto per le modalità violente con cui era stata portata a termine e per l'indecifrabilità dei possibili moventi all'origine dell'aggressione. L'accusa è grave, perché il colpevole è ricercato per «tentato omicidio» e il caso è quello che risale al 20 luglio del 2017 poco prima delle 19.

«Dall'analisi dei filmati estrapolati dalle telecamere di sorveglianza installate in Sito Dei Pellegrini e vie limitrofe - si legge ora in un comunicato ufficiale diramato dalla polizia di stato - è emerso il passaggio di un uomo che transita in un orario corrispondente a quello dell'avvenimento dei fatti».

Un fatto immortalato dalle telecamere che «alle ore 18,45 circa, hanno inquadrato un uomo con un cappello di colore grigio, un paio di occhiali da vista con montatura nera, una maglietta di colore blu scuro, un paio di pantaloni di colore bianco, un paio di scarpe sportive di colore blu con suola bianca e uno zaino di colore blu modello sacca che, a piedi, dal corso di Porta Romana si immette in via Sito dei Pellegrini». Non solo. Perché solo qualche minuto dopo lo stesso personaggio è stato ripreso in lontananza dalle telecamere dello stabile di via Cassolo al numero civico 6, mentre si allontana dalla zona interessata dai fatti. A dare l'autorizzazione prima della diffusione delle immagini è stato proprio il pm che ha in mano il fascicolo, Giovanni Polizzi, considerando anche le questioni di privacy che questo comporta. Con gli investigatori che sottolineano «l'importanza di identificare la persona ripresa che potrebbe essere a conoscenza di elementi ritenuti utili per le indagini, essendo sicuramente transitata nei pressi del luogo del fatto».

E per questo la polizia mette a disposizione per le segnalazioni il numero 345.6106426 in uso alla 3^ sezione della Squadra Mobile.

Un filo di speranza che potrebbe portare alla soluzione di un caso che già fin dall'inizio si è rivelato un vero e proprio rompicapo per gli uomini delle forze dell'ordine quando la donna, colpita a spalla, torace e addome, subito dopo l'aggressione aveva indicato un nome dai cui riscontri non si era però rivelato una pista attendibile.

Commenti