Non sono solo i gatti ad avere sette vite. Anche le star del pop-rock internazionale non scherzano in fatto di longevità. Le pensi intente a godersi la pensione dorata in chissà qualche resort esclusivo nei paradisi del pianeta Terra e invece te le ritrovi spesso e volentieri anche sul palco. Un po' per sentirsi vive e un po' perché, con tutta quella musica gratis su Internet, complici i servizi streaming che rendono accessibile di tutto e di più, andare in tour è ormai diventato forse l'unico modo per guadagnare.
Non ci credete? Burt Bacharach, il leggendario compositore statunitense che ha collezionato tre premi Oscar e sei Grammy Awards, a 90 anni suonati (dei quali ben 60 trascorsi sul palco!) farà tappa lunedì sera agli Arcimboldi con il suo piano, la classe che fa innamorare i più romantici da tempo immemorabile e il suo forziere contenente innumerevoli brani capolavoro come Walk on by, Raindrops keep fallin' on my head e I say a little prayer. Un vero e proprio gigante, Bacharach, da vedere live almeno una volta nella vita. Anche perché, per dirla tutta, questo signore di novant'anni, con i Beatles e Bob Dylan, ha contribuito a rivoluzionare la musica leggera.
Sempre lunedì, ma all'Ippodromo, ecco un altro grandissimo, Ian Anderson, 71 anni il prossimo 10 agosto, che alla testa dei Jethro Tull celebra proprio quest'anno il primo mezzo secolo di carriera della band britannica, tra i paladini riconosciuti del prog-rock.
Il repertorio della serata dell'intramontabile cricca? Sarà quello più classico della creatura prediletta del musicista scozzese riuscito nell'impresa di rendere popolare il flauto traverso nel mondo rock. Perfettamente inutile dire che hit come Aqualung, Locomotive breath o Thick as a brick ci riporteranno indietro agli anni Settanta.
Ovvero ci riporteranno ad una musica che seppe offrire una singolare fusione di folk-rock, progressive e hard-rock, ovviamente rivisti e corretti da tutta una serie di arrangiamenti orchestrali doc, come è giusto che sia.Alle canzoni di Bacharch e dei Jethro Tull è non si sfugge. Un po' come ai ricordi. In fondo, entrambi hanno contribuito a scrivere la colonna sonora di più di una generazione.
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