Chiara CampoUn indizio. Il suo primo voto lo ha dato ai Verdi (anche se la prima volta in assoluto alle urne è stata «per il referendum contro l'energia nucleare in Italia»). Lo smog è uno dei primi temi di cui si occuperebbe da sindaco (speriamo non aspetti 6 mesi, visto che è già la vice in carica a Palazzo Marino) ma la sua prima ricetta è «sperimentare tante micro-isola pedonali in città, anche fuori dal centro». Più efficace, secondo Francesca Balzani che ieri ha iniziato a raccogliere le firme per la candidatura alle primarie, dell'allargamento di Area C. Secondo indizio del rischio che se vincerà alle Comunali 2016 i milanesi rischiano di fare i conti con un'ultrà dell'ambientalismo. Non bastavano le strade off limits alle auto in centro, la Balzani vuole mandare i cittadini a piedi anche a Quarto Oggiaro o alla Comasina. Punterà anche (più ragionevole) sul ricambio delle vecchie caldaie. Il suo primo sponsor è Stefano Boeri, ieri alla Cascina Cuccagna per il lancio della sfida a Giuseppe Sala e Pierfrancesco Majorino. Boeri-Pisapia, ex sfidanti alle primarie e protagonisti di accese liti quando l'archistar è stato assessore alla Cultura, fino al licenziamento. «Chi avrebbe detto mesi fa che avremmo puntato sullo stesso nome» ha ammesso ieri Boeri. Ma usa il paradosso politico per dire che «la Balzani è l'unica che può unire i tanti mondi della sinistra, gli altri ne intercettano solo una parte». A chi le fa presente che oggi è molto meno nota del manager Expo, il vicesindaco ribatte che «le primarie non sono l'isola dei famosi, gli elettori si informa sui programmi e non votano per forza il più conosciuto». E tra i volti noti e i politici alla Cascina Cuccagna ieri c'erano Chiara Beria d'Argentine, Gherardo Colombo, l'ex vicepresidente della Provincia Alberto Mattioli, i segretari milanesi del Pd Pietro Bussolati e di Sel Anita Pirovano, Mirko Mazzali e Luca Gibillini di Sel, Carlo Monguzzi del Pd, la presidente del Movimento civico arancione e capogruppo in Regione della lista Ambrosoli, Lucia Castellano. Balzani continua a sperare nel ticket con Majorino ma rimarca le differenze («non ci cannibalizzeremo i voti a vicenda»). A chi le fa notare che in giunta non votò un'opera strategica per il futuro come la M4 ribatte che non era certa della sostenibilità economica e delle ricadute ambientali, «sono arrivata in Comune quando il documento era già compiuto e non ho mai avallato decisioni prese da altri se ho dei dubbi». In Liguria, tra i litiganti a sinistra ha vinto il candidato del centrodestra. «Lì il clima era avvelenato da tanto tempo, contro di me per dire erano partiti attacchi preventivi alla voce che potessi candidarmi. A Milano è diverso». A dire il vero non sembra, ma si vedrà.
Intanto è saltato oggi l'incontro tra Sala e i parlamentari Pd (impegnati a Roma) ma il manager ha «incassato» il ritiro annunciato dalle primarie del deputato Emanuele Fiano: «Lascio il testimone a Sala», che (ovviamente) ringrazia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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