Banda della mafia russa aveva la base a Rozzano

I carabinieri di Novara hanno sgominato una banda di sudamericani ritenuta responsabile di oltre 300 furti, tra il 2014 e 2015, in abitazioni di tutto il Nord Italia. In manette sono finite 46 persone, in prevalenza sudamericani perlopiù provenienti dal Cile, ma anche dall'Honduras e dalla Colombia, oltre a diversi albanesi legati alla mafia russa. Nel corso dell'operazione «Flaco» (che in spagnolo significa «magro», com'era soprannominato uno dei personaggi di spicco del sodalizio criminale, è stata scoperta anche la cosiddetta «centrale» attraverso la quale venivano ricettati gli oggetti rubati - in prevalenza monili in oro, orologi e telefoni cellulari - e dov'è stata sequestrata un'ingente refurtiva per un valore di circa 3 milioni di euro. Questa sorta di hub della refurtiva era niente meno che all'interno un «Compro Oro» di Rozzano, nel l'hinterland di Milano, gestito da una donna, descritta dagli investigatori come «una scaltra 50enne, già con precedenti». La signora, dietro una parete, occultato da un mobile-bar, aveva realizzato un vero e proprio caveau per custodire la refurtiva che veniva distribuita ad altri ricettatori provenienti da tutto il nord ovest dell'Italia. Nel corso dell'operazione è stata sequestrata merce rubata per un valore di circa 3 milioni e 200 mila euro di euro. Recuperati oltre 25 chili di oro, 60 di argento, 686 orologi di pregio (Patek Philippe, Rolex, Vacheron Constantin), un chilo di pietre preziose tra diamanti, zaffiri, brillanti, topazi. E ancora 246 computer, 195 macchine fotografiche, oltre 200 cellulari e 97mila euro in contanti. Negli ultimi anni il Reparto operativo dei carabinieri e in nucleo investigativo dell'Arma di Novara, investigatori specializzati nella repressione dei furti in abitazione, ha arrestato oltre trecento persone e recuperato refurtiva per decine di milioni di euro. Questi militari sono impegnati infatti da anni nel contrastare rapine e furti messi a segno da agguerriti gruppi dell'Est Europa affiliati alla mafia russa e specializzati nella ricettazione. «I sudamericani hanno fatto un salto di qualità nel mondo criminale - spiegano i carabinieri di Novara -. Si tratta di bande composte da personaggi di varie etnie che s'incrociano e hanno interessi con ucraini e russi, usano i medesimi ricettatori, a volte se li scambiano».Gli stessi investigatori novaresi nel luglio dell'anno scorso, con l'operazione «Kura», sferrarono un duro colpo alle organizzazioni criminali collegate alla mafia russa arrestando altre 44 persone, per la maggior parte residenti nel milanese.

Finirono in manette georgiani, croati, peruviani, bulgari e 4 italiani. Gli arrestati facevano parte di agguerrite bande specializzate in reati predatori ai danni di abitazioni e ville e operavano in prevalenza nelle regioni Piemonte, Lombardia e Veneto.PaFu

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