Una legge per prevenire la fuga di cervelli e per sostenere le attività in laboratorio. Il Consiglio regionale lombardo ha approvato il provvedimento a favore della ricerca, con cui punta a rendere più forte la collaborazione fra le università e le imprese e a dare un'accelerata all'uso del miliardo previsto da OpenData di cui la Lombardia dispone.
«Vogliamo valorizzare - spiega l'assessore all'Università, Luca Del Gobbo - quel patrimonio unico che solo in Lombardia trova terreno fertile e che genera 7 miliardi l'anno di investimenti pubblici e privati in ricerca e innovazione, che ha fatto nascere 1.369 start up innovative (un quinto del totale nazionale) e registrare 191mila brevetti nell'ultimo decennio». Numeri che derivano da un patrimonio di cervelli che ha pochi rivali al mondo e «che - continua Del Gobbo - dobbiamo assolutamente tenere in Lombardia. La Regione contribuirà a sostenere la spesa per i ricercatori che entreranno in azienda in accordo con gli atenei per realizzare progetti innovativi o, viceversa, sosterrà i costi di una formazione in università di personale che l'azienda intende far crescere». Gli accordi prevedono la realizzazione di progetti innovativi da parte di una rete di soggetti che preveda un costo minimo di 5 milioni di euro e un aiuto medio del 50 per cento a fondo perduto, con un massimo di 4,5 milioni di euro da parte di Regione Lombardia per ogni progetto (fondi Fesr). Il totale delle risorse a disposizione ammonta a 40 milioni di euro.
Altra novità. Ad alimentare le politiche regionali sulla ricerca, ci sarà anche un Foro per valutare l'impatto degli avanzamenti tecno-scientifici attraverso il coinvolgimento della società civile, della comunità scientifica e degli attori del sistema regionale della ricerca e dell'innovazione e fare da stimolo alla politica. «Recluteremo - ha detto Del Gobbo - i 10 migliori innovatori a livello mondiale. Forniranno alla giunta supporto per indirizzare al meglio le politiche di ricerca».
La legge investirà il tre per cento del pil lombardo, al momento pari a circa 100 milioni di euro. Per Mauro Piazza, consigliere di Lombardia Popolare e relatore del progetto, si tratta di «una legge straordinariamente all'avanguardia con cui la Regione Lombardia risponde alla sfida. Affrontiamo nel modo giusto due sfide: una relativa alla governance, l'altra relativa all'istituzione di un foro consultivo, che sarà uno degli elementi più pregevoli e innovativi all'interno della legge».
Il Consiglio regionale ha anche deciso di istituire una giornata dedicata alla scienza. La data è stata fissata l'8 novembre, giorno della scomparsa di Umberto Veronesi. E proprio a lui sarà intitolata la ricorrenza regionale. Ad avanzare la proposta è la ex collega dello scienziato, Maria Teresa Baldini, medico e presidente del gruppo Fuxia people. La consigliera regionale si è invece astenuta dal voto sul progetto di legge.
«Il provvedimento - sostiene - non differenzia la ricerca medico-scientifica da quella legata ad altri settori. Si è voluto ignorare l'importanza che le Asst rivestono nella ricerca».
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