Metti una famiglia con tre figli a carico, in scuole diverse e con un professore ciascuno per ogni materia da incontrare sull'andamento. Delirio. Specie se i genitori lavorano entrambi a tempo pieno, e pure fuori Milano. Il Comune sta per lanciare una boa di salvataggio. Il progetto di Palazzo Marino e Microsoft - che partirà come test dal liceo linguistico Manzoni (frequentato anche dai ballerini della Scala che spesso arrivano da altre città) e verrà poi esteso agli altri istituti che aderiranno - permetterà alle famiglie di fare i colloqui anche on line. La ricetta per risparmiare tempo e stress senza perdere di vista i figli si chiama «Genitori in video». Un progetto audio-video per mettere in collegamento papà, mamme e insegnanti, un incontro virtuale, con il sistema della web conference che è pratica arcinota nelle aziende che hanno sedi sparse in Italia o all'estero. Sarà l'occasione per estendere anche la consultazione del registro elettronico, un sistema che già oggi è presente in diverse scuole e consente di seguire anche a distanza l'andamento scolastico dei figli. É uno dei progetti del «piano di conciliazione vita-lavoro» promosso dall'assessore Chiara Bisconti che ieri lo ha presentato ai consiglieri in Commissione. Bello sulla carta anche se sembra ancora a un'utopia. Ma si aggiungono tasselli. L'assessore promette che anche a Milano tra qualche tempo sarà possibile fare certificati anagrafici anche al supermercato, un taglia-code che a Torino è stato inaugurato la scorsa estate in qualche centro commerciale. Prima, conta di accogliere la richiesta di chi lavora di note o chi inizia presto il lavoro la mattina e non rinuncia allo sport, alla fine o prima del turno. C'è una petizione firmata da almeno un centinaio di milanesi che chiede di tenere aperta la piscina Cozzi dalle 5 del mattino invece che alle 7, «penso che riusciremo ad accoglierla - assicura la Bisconti - e puntiamo a prolungare l'orario by night». Un esperimento fino alle 2 di notte ha funzionato: 400 persone in vasca dopo il tradizionale orario di chiusura. E sarà un test per tutta la città quello il Comune intende lanciare in autunno, «la giornata del telelavoro», sul modello finlandese. «Inviteremo anche Assolombarda, banche e aziende private ad aderire - spiega - vogliamo monitorare gli effetti anche sul traffico di un giorno di lavoro da casa e promuovere questa abitudine in quelle professioni che se lo possono permettere». L'amministrazione farà scuola, « istituire alcune posizioni di telelavoro e aiutare in questo modo le mamme o i papà a seguire i figli piccoli».
Per le mamma che allattano o hanno bimbi in passeggino che è impossibile portare al cinema (a meno di far infuriare gli altri spettatori al primo mugugno), come avviene in altre città una sala milanese offrirà il «Cinemamma», una mattina a settimana per assistere ai film anche con i bebè. Un progetto che stanno seguendo Arci e Fondazione Cariplo con il patrocinio del Comune.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.