Cronaca locale

La "battaglia" di Milano. Cinque collegi decisivi per elezioni e governo

Nelle grandi città l'unica speranza del Pd: una non-vittoria del centrodestra favorito

La "battaglia" di Milano. Cinque collegi decisivi per elezioni e governo

Milano cuore della sfida elettorale. Con il taglio dei seggi parlamentari e il nuovo disegno delle circoscrizioni, sono cinque i collegi (fra Camera e Senato) che comprendono varie «fette» della città, ed è in questi collegi «milanesi» che si combatterà una delle battaglie decisive per l'esito del voto e per la stabilità del futuro governo.

Premessa tecnica: il sistema elettorale è misto, con una parte di seggi ripartiti con criterio proporzionale che fra le varie liste di partito e la restante parte di collegi uninominali - dove i candidati si affrontano «uno contro uno» e viene eletto quello che ottiene anche solo un voto in più.

Fatta salva la parte proporzionale, potrebbero dunque essere i collegi il «terreno» in cui il centrodestra conquista una maggioranza larga. Gli uninominali sono 147 alla Camera e 74 al Senato. La Lombardia ne conta 23 alla Camera e 11 al Senato. La gran parte di questi collegi lombardi sono considerati sicuri per il centrodestra: i pronostici delle ultime settimane gli attribuivano un vantaggio piuttosto netto e questo vantaggio non si è affatto logorato negli ultimi giorni, anzi, la sensazione è che il centrosinistra abbia ulteriormente perso terreno. I collegi sicuri per il centrosinistra erano pochissimi in tutta Italia, e anche per la crescita al Sud dei 5 Stelle, sono individuati per lo più nel Centro Italia.

Tutti gli altri collegi sono in bilico, e sono in gran parte nelle grandi città, come Milano. In una manciata di grandi centri, il centrosinistra si gioca dunque la chance di non far vincere (o non far dilagare) gli avversari. E al contrario, è lì che il centrodestra vorrebbe dargli il «colpo di grazia».

Con un Pd in difficoltà e senza alleati forti, oggi appaiono fortemente a rischio, più che in bilico, anche i collegi del Milanese, che negli ultimi dieci anni erano dati «rossi sicuri». Nel Pd viene addirittura considerato difficile il collegio senatoriale in cui si affrontano Lele Fiano e Isabella Rauti (FdI), vale a dire il collegio chiamato «Sesto san Giovanni» e comprendente molti altri Comuni e un pezzo di Milano città (Gallaratese, Villapizzone, Dergano, Affori, Bruzzano).

Ma il Pd trema anche nel collegio 8, che comprende tutta la fascia meridionale intorno al centro di Milano (qui se la vedono Cristina Rossello di FI e Gianfranco Librandi di «Più Europa») e il numero 7, quello della fascia settentrionale che vede candidati per il centrodestra Andrea Mandelli e per il centrosinistra Bruno Tabacci. Qualcuno ritiene che possa essere a rischio perfino il collegio 9, quello del centro - in cui rivaleggiano Giulio Tremonti e Benedetto della Vedova di Più Europa. Carlo Calenda ha messo in pista la consigliera comunale Giulia Pastorella, sua numero due, e un risultato a due cifre del Terzo polo potrebbe creare pericolosi smottamenti nel centrosinistra.

E qualcosa del genere potrebbe valere per il collegio senatoriale di Milano città, dove la leghista Cristina Cantù è contrapposta al paracadutato Antonio Misiani del Pd.

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