"Battere la burocrazia per rilanciare le imprese"

Il vicegovernatore ha rifiutato un seggio in parlamento per continuare il lavoro al Pirellone

"Battere la burocrazia per rilanciare le imprese"

Dopo la Casa e l'Internazionalizzazione, potrebbe esserci una delega all'Economia e al Bilancio. Nell'immediato però c'è il progetto di «lotta senza quartiere alla burocrazia». Fabrizio Sala, già vicepresidente nella giunta Maroni, ha rifiutato le avance di Berlusconi per un posto a Roma e ha scelto «perfezionare quanto fatto in Regione».

Ultime ore di campagna. Cosa vede guardandosi indietro?

«Il mio compito era chiedere una riconferma delle cose fatte: l'ho vissuta come un sindaco al secondo mandato».

E subito dopo cosa accadrà?

«Io punto a essere tra i più votati. E mi ha fatto piacere che Mariastella Gelmini abbia ribadito che l'obiettivo è riconfermarmi alla vicepresidenza. Dal 5 marzo si potrà fare un bel lavoro in campo economico».

Un assessorato all'Economia e al Bilancio quindi?

«Quel che sarà, sarà».

Lo deciderà anche Fontana, se sarà presidente.

«Dovrà essere una legislatura produttiva sui temi economici: il benessere delle imprese lombarde può consentire all'intero Paese di uscire dalla crisi.

Dal 2013 molto è cambiato: allora c'era il Popolo delle Libertà e la Lega viveva un momento difficile. Poi c'è stata la scissione del centrodestra e oggi la Lega forte e salviniana ha di nuovo espresso il candidato governatore. La competizione è fra alleati?

«Proprio oggi scherzavo con Fontana perché io ero seduto su una sedia verde e lui su una azzurra e allora mi ha risposto che anche i colori ormai sono sfumati. Noi corriamo per il miglior risultato possibile».

Alzare il numero dei consiglieri azzurri da 19 a?

«Quel risultato si può eguagliare e migliorare».

In quali territori?

«Milano prima di tutto perché è uno di quelli su cui la Lega punta meno, rispetto a Varese che è una roccaforte».

Il suo primo impegno?

«Con Fontana abbiamo stretto un patto: lotta alla burocrazia. Fin dal primo giorno ci faremo indicare quali sono gli intoppi per eliminarli. Sul tema della casa poi non ho intenzione di arrendermi: mi è appena arrivato un ricorso della Cgil che sostiene che le mie norme (permanenza in Lombardia come criterio per le graduatorie, ndr) siano discriminatorie. Resisterò».

Una cosa che è mancata e una che si sarebbe potuta evitare in questa campagna.

«Purtroppo si è parlato poco di povertà. Mentre avrei evitato alcuni toni alti: la maggior parte degli italiani non ne può più».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica