Alan Rizzi, sottosegretario regionale (Fi), ex assessore alla Sport durante la giunta Moratti, nerazzurro.
Ha giocato anche nell'Inter primavera se non sbaglio?
«Dal 1984 per otto anni, il mio allenatore era Giampiero Marini».
Come vede la lite tra Sala e club?
«I dubbi sollevati da Sala sulla proprietà sono una follia, è in totale stato confusionale. L'Inter in oltre 100 anni di storia ha avuto 22 presidenti. Il suo futuro non è e non sarà mai in discussione, il cambio societario non ha nulla a che vedere con la realizzazione di un progetto così importante. E i club in cambio del diritto di superficie dell'area si impegnano a versare al Comune 9 milioni di affitto all'anno, un miliardo per i prossimi cent'anni. Se Sea cambiasse proprietà bloccheremmo il restyling di Linate?».
Si parlava di nuovo stadio già quand'era assessore allo Sport, come gestì i rapporti con le squadre?
«Un giorno veniva l'Inter con l'idea di costruire un nuovo stadio, poi il Milan. Portai a pranzo Massimo Moratti e Adriano Galliani che non si parlavano da diverso tempo, dopo andammo a fare un sopralluogo a San Siro e quel giorno si innamorarono di nuovo del Meazza, E firmarono l'accordo per una ristrutturazione da 50 milioni. Alcuni obiettivi si raggiungono grazie ai rapporti, e il nostro era chiaro».
Quale?
«Nel 2009 abbiamo gettato le basi per un Meazza a cinque stelle che potesse ospitare la finale di Champions. E nel 2016 si è giocata a Milano».
A Sala manca questa visione?
«Dopo 5 anni da sindaco non ha ancora chiare le sue competenze, si è dimostrato totalmente inadeguato e senza strategia. Non autorizza il progetto ma non ha neanche il coraggio di bocciarlo, è ostaggio degli ambientalisti come Virginia Raggi a Roma. E temo che l'adesione ai Verdi Europei paralizzi altri progetti di sviluppo come il recupero degli scali ferroviari».
I Verdi temono la cementificazione, dall'albergo al centro commerciale che sorgerebbero accanto al nuovo impianto.
«Il progetto porterà una vasta rigenerazione urbana e se comprende nuove strutture commerciali e residenziali che problema c'è. Un investimento da 1,2 miliardi che crea migliaia di posti di lavoro è una manna dal cielo in questo momento. Serve un'amministrazione decisa che accompagni le grandi opere e non metta i bastoni tra le ruote, per fortuna tra poco si vota. E spero che i tifosi dell'Inter e i milanesi si ricordino delle affermazioni di Sala».
Teme che i club lascino Milano?
«Sarebbe un disastro, la preoccupazione c'è e invito Inter e Milan a non prendere decisioni avventate, portino pazienza fino alle elezioni, vincerà il centrodestra e autorizzerà i lavori».
Vi manca il candidato.
Si fanno i nomi di Rasia, Crolla, Lupi..«Prima del Covid poteva andar bene un uomo della società civile, oggi serve un politico visionario, molto preparato e che sappia già amministrare. Ora massima condivisione tra alleati».
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