«Spero che si arrivi a una candidatura comune tra Pdl e Lega Nord, magari lo stesso Maroni» dice Silvio Berlusconi, rispondendo ai giornalisti che lo hanno preso d'assalto a Milanello, con domande su Pato ma anche sulla situazione politica. E il presidente del Pdl conferma ciò che nei corridoi si diceva da tempo e cioè che lui fa il tifo per un'alleanza stabile con la Lega, anche se questo dovesse significare arrivare all'ipotesi di sostenere un candidato presidente della Lombardia in arrivo dal Carroccio. Insomma, l'ex ministro dell'Interno è benvenuto.
Per Maroni l'apprezzamento del Cavaliere non è una sorpresa. Berlusconi e Maroni si sono visti giovedì scorso per parlare di Roma e della Lombardia. «Stiamo lavorando insieme, vogliamo assolutamente continuare l'alleanza con la Lega Nord e quindi stiamo esaminando le possibilità che ci sono» le parole del leader del Pdl. Maroni sembra deciso a correre: «Ora aspetto di sapere che cosa decide il Pdl». Che cosa dovrebbe fare l'ex sindaco a questo punto? «Per me è irrilevante, non ho paura di nessuno» risponde Maroni. E spiega: «Penso che il progetto di una grande alleanza delle regioni del Nord, che io posso incarnare con la mia presidenza, sia così forte che può attrarre anche consensi di chi voterebbe altri candidati».
Mario Mantovani, coordinatore regionale del Pdl, cerca di fare il pompiere. E ritiene che la situazione sia ancora interlocutoria: «Quella espressa dal presidente Berlusconi non è una posizione definitiva, ha solo confermato una delle possibilità, ovvero la candidatura di Maroni. Berlusconi ha una visione di carattere nazionale. Vediamo un po come si evolve la situazione nei prossimi giorni. L'incontro con Albertini di lunedì (domani per chi legge, ndr) resta confermato e certamente il Pdl farà valere le sue ragioni».
Le vicende lombarde si legano strettamente a quelle nazionali. Nei giorni in cui si attende da un momento all'altro il ritorno in campo di Berlusconi, e si parla con insistenza di un nuovo partito, le alleanze sullo scenario della Lombardia saranno un momento importante per ridefinire equilibri e intese. Per essere più concreti: che cosa farà la parte del Pdl schierata sin dal principio con Gabriele Albertini se le strade si separeranno definitivamente? Al momento nessuno, tranne l'ex sindaco, sembra evocare scenari di «scissione», ma è tutt'altro che escluso che il tema si riproponga già nel corso della prossima settimana.
Roberto Maroni sa bene che dovrà affrontare l'ostilità di una parte del Pdl. Il primo a partire è Roberto Formigoni, che usa Twitter per dire di non essere d'accordo con l'eventuale sostegno al leader leghista. «Maroni possibile candidato unico. Silvio, unico di chi?» replica Formigoni. E in un altro cinguettìo sulla rete, qualche ora dopo insiste: «Silvio, rifletti! I nostri elettori non vogliono regalare anche la Lombardia alla Lega, dopo Veneto e Piemonte! E Maroni non lo voteranno mai!». Un tweet che è stato ripreso e rilanciato anche dal twitter ufficiale del Pdl nazionale.
In Lombardia si scatena un dibattito dentro il dibattito, ovvero lo scambio di opinioni con Daniela Santanché. La pasionaria del Pdl ironizza sulla posizione di Formigoni, che si schiera a fianco di Alfano nonostante questi abbia escluso che gli indagati possano partecipare alle primarie.
Berlusconi strizza l'occhio a Maroni
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