Cronaca locale

Bernardo vuole meno barriere e più "Strade sicure"

Il candidato chiederà militari per presidiare le zone a rischio

Bernardo vuole meno barriere e più "Strade sicure"

Un cambio di passo su sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche. Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo ha scelto di prendersi questi due impegni alla «Montagnetta» di san Siro, «un simbolo anche del degrado e dell'insicurezza, luogo di spaccio e violenza, qui una donna di recente è stata aggredita e abusata». Se sarà eletto garantisce che al Montestella ci sarà «più luce, un presidio fisso dei vigili, colonnine Sos». E intende «chiedere al governo di riattivare più militari per l'operazione Strade sicure», le pattuglie miste di militari e forze dell'ordine che volle fortemente l'ex sindaco Letizia Moratti e vennero congedate da Giuliano Pisapia. «Avere il presidio dei soldati non significa avere una città blindata ma sicura - puntualizza Bernardo». Al suo fianco durante il sopralluogo c'era Giusy Versace, deputata di Forza Italia e atleta paralimpica, «sono referente per il gruppo di Fi del dipartimento nazionale disabilità, pari opportunità e sport e mi fa piacere che Luca abbia sposato questi temi e che voglia vedere con i propri occhi non solo le difficoltà esistenti in giro per la città, ma anche le difficoltà che chi vive con una disabilità spesso incontra, e non parliamo solo di disabilità fisica ma a 360 gradi - afferma - Abbiamo una visione legata all'universal design, una metodologia progettuale per ambienti ed edifici accessibili a tutti, e di una città più illuminata e inclusiva. Bisogna partire dai luoghi pubblici».

Questa mattina in un hotel in zona Porto di Mare arriveranno i leader del centrodestra, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, per una conferenza stampa di fine campagna con Bernardo. «Noi siamo una famiglia, solidi - sottolinea il candidato -, mi sembra che manchi un po' a sinistra questa stabilità, non ho visto nessun leader nazionale venire a supportare Sala». Ha fatto (di nuovo) tappa a Milano anche ieri Salvini, contestato in piazza Selinunte, zona San Siro, da una trentina di esponenti dei centri sociali e del Comitato Abitare San Siro che si oppone agli sgomberi.

«Milano non è la città green e fighetta di cui parla Sala, dovevamo essere dall'altra parte della piazza ma qui evidentemente qualcuno vuole che il quartiere resti com'è - attacca - E da ex ministro dell'Interno dico che non possono esserci luoghi off limits per le forze dell'ordine, spesso mi dicono che in alcuni cortili hanno l'indicazione di non entrare».

Commenti