Le bici rubate ai milanesi? Erano nel negozio del Comune

Da piazza XXIV Maggio al chiosco in Darsena: al ricettatore struttura nuova, ma vecchi traffici

Serrande abbassate al mercato comunale della Darsena: il chiosco che vendeva e riparava biciclette è chiuso da ieri mattina. Motivo della chiusura: mancanza di biciclette. Motivo della mancanza: le ha portate tutte via la polizia locale, che sospetta il titolare del chiosco di essere il protagonista di un giro di velocipedi rubati. É un sospetto che aleggiava sul commerciante fin da quando il suo negozio era ospitato nella vecchia struttura del mercato, in piazza XXIV Maggio, e la doppia vita del ciclista era stata denunciata in articoli e interpellanze. Ciò non ha impedito che al momento di assegnare gli spazi nel mercato ristrutturato a ridosso della «nuova» Darsena, il soggetto in questione sia divenuto anche lui, come i suoi colleghi, titolare di un posto fisso. E abbia ripreso i traffici di sempre.

Prende forma, dunque, uno dei luoghi comuni più diffusi in città: secondo cui la piaga dei furti, che condiziona pesantemente la diffusione e l'utilizzo delle bici, è resa possibile da una rete di ricettatori alla luce del sole, che spesso coincidono con alcuni ben noti negozi. L'inchiesta sul chiosco della Darsena è nata proprio dall'iniziativa di un cittadino che, esasperato dall'ennesima sparizione, è andato in piazza XXIV Maggio a cercare la sua bicicletta: e l'ha puntualmente ritrovata. Ha chiamato la polizia locale, e nel chiosco gestito da un cittadino del Bangladesh i vigili hanno trovato diciotto biciclette di cui l'uomo non ha saputo giustificare la provenienza. Sono scattate la denuncia a piede libero e la revoca della licenza, ma l'indagine non si è fermata lì, perché gli investigatori del comandante Tullio Mastrangelo hanno individuato in via Salasco, alle spalle del parco Ravizza, un box dove il commerciante teneva imboscate altre quaranta biciclette. Nemmeno di queste il ciclista ha saputo dimostrare la regolarità, e anche queste sono state sequestrate e parcheggiate nel comando di zona 6 della polizia locale, in attesa che ne vengano identificati i legittimi proprietari. Intanto il chiosco di piazza XXIV Maggio resta chiuso, in attesa che il Comune decida se annullare il contratto d'affitto stipulato con il bengalese (ammesso che si tratti del legittimo intestatario: alcuni degli spazi del nuovo mercato coperto sarebbero già stati subaffittati dai concessionari, in barba ai divieti).

Il numero di biciclette che viene rubato a Milano è incalcolabile, perché non sempre chi subisce il furto sporge denuncia: le stime più ottimistiche parlano di almeno venti veicoli al giorno, cioè circa settemila all'anno, mentre i dati nazionali forniti dai costruttori di bici sostengono che ogni anno sparisce circa il 10 per cento dei mezzi in circolazione nel nostro paese.

Al luogo classico dello «smercio» milanese, ovvero la fiera di Sinigaglia, si è sostituito di recente il mercato dell'usato di piazzale Cuoco. Ma la vera piaga sono i negozianti che affiancano l'attività di riciclaggio al commercio legale.

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