Da quartiere operaio a cittadella degli studenti. Era il 10 giugno 1998 quando un Decreto ministeriale istituì la «Seconda università degli Studi di Milano», un nuovo polo per decongestionare la Statale che registrava quasi novantamila iscritti contro una capienza di 40mila. Dove c'erano gli stabilimenti della Breda e della Pirelli, il 1998-1999 aprì il primo anno accademico della Bicocca che oggi è nella top ten degli atenei italiani per la qualità della ricerca, ha un tasso di assunzioni pari all'84% dei laureati a cinque anni dal titolo. Il rettore Cristina Messa ha inaugurato il ventesimo ciclo dell'ateneo fissando altri traguardi: «Puntiamo a essere l'università del futuro, aperta all'Europa e al mondo». La Bicocca ha introdotto nell'ultimo triennio cinque nuovi corsi di studio interamente in inglese, tra questi ci sono medicina e psicologia applicata, ma l'internazionalizzazione viene considerata ancora «una criticità, abbiamo il 5,4% di studenti stranieri e puntiamo almeno al 10» anche se «bisogna essere attrattivi per gli studenti in generale». Segnala altre due aree su cui lavorare, «dobbiamo ridurre i brevetti inutili, meno quantità e più qualità, quest'anno c'è già stato un riscontro positivo sui ricavi» e «ridurre il numero dei fuori corso». Segnala invece il drastico calo degli abbandoni universitari, sono passati dal 31,2 per cento dell'anno accademico 2011/2012 al 18,3 del 2015/2016. La ricetta: «Tutoraggio e discussione con gli studenti per rimuovere i principali ostacoli». Se un esame in blocco diventa la causa di rinuncia per quota elevata di iscritti si può anche ragionare sullo spacchettamento.
Tra i progetti già in cantiere ci sono l'ampliamento del campus (il piano di sviluppo prevede altre residenze attualmente in fase di completamento, per un totale di oltre 400 nuovi posti letto e dopo il 2020 si aggiungerà una residenza in piazza dell'Ateneo Nuovo, nell'edificio U10, per altri 104 posti letto») che si arricchirà di aree verdi, con una collinetta - il progetto è firmato dall'architetto Vittorio Gregotti - che costeggerà anche lo stadio Pro Patria che dopo l'acquisizione da parte dell'ateneo è diventato Bicocca Stadium, e qui l'obiettivo è di creare un vero e proprio Campus sportivo universitario aperto anche al quartiere. La Bicocca punta ad estendersi anche a Città Studi, «vogliamo acquisire e ristrutturare un edificio» di quelli che saranno lasciati liberi dalla Statale, «dobbiamo reperire i fondi - spiega Messa - porteremo la formazione post laurea, i master». Intanto per festeggiare il ventennale la Bicocca ha inaugurato ieri una mostra («Cervell permanenti») ha in programma una gara podistica, un contest di scrittura e uno di video-making, una grande festa il 13 giugno 2018 con performance musicali, spettacolo e ospiti d'eccezione animeranno per i milanesi.
L'apertura dell'anno accademico (con lectio magistralis di Enrico Letta dedicata al futuro ell'Europa) ) ha registrato momenti di tensione per la doppia protesta di collettivi studenteschi di vari atenei contro l'alternanza scuola-lavoro e contro la mancata equiparazione tra lauree brevi e vecchie lauree nei concorsi.
Qualche decina di universitari ha forzato gli ingressi dell'aula magna e urlato slogan («vergogna, vergogna») sia durante l'intervento del sindaco Beppe Sala e del rettore e hanno protestato soprattutto contro il ministro dell'Istruzione valeria Fedeli. .Il ministro ha preso la parola per dare corso a «un dialogo» con gli studenti, ma alla fine non ha potuto premiare i ricercatori.ChiCa
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