La Bicocca è già nel futuro: nata la biblioteca senza carta

La Bicocca è già nel futuro: nata la biblioteca senza carta

L'università Bicocca ha annunciato la nascita di una biblioteca senza carta. Un passo verso il domani che, per una volta, ci porta a essere anche più avanti degli Stati Uniti: la scorsa primavera era rimbalzata su molti quotidiani la notizia della nascita in Texas della prima biblioteca pubblica senza carta. Un progetto basato su un archivio iniziale di diecimila titoli, bazzecole rispetto all'ateneo italiano che mette a disposizione 145mila ebook, 25mila ejournal e 148 banche dati. Un patrimonio librario considerevole se confrontato con quello di alcune delle biblioteche che si fregiano del titolo di nazionali come quelle di Cosenza e Potenza: la prima conta su circa 160mila titoli, mentre la seconda su 130mila.
Dalla scorsa settimana apre dunque questo progetto sperimentale alla villa Breme di Forno, spazio diventato sede distaccata dell'università milanese sotto il nome di U46.
Dalla collaborazione tra l'ateneo e l'Amministrazione nasce dunque a Cinisello Balsamo una realtà innovativa che mette a disposizione di cittadini e studenti diversi servizi: sarà possibile infatti svolgere ricerche bibliografiche e accedere alle risorse elettroniche della biblioteca dell'università utilizzando i terminali disposti in sala e i tablet disponibili per la consultazione che girano su diversi sistemi operativi. E, soprattutto per gli studenti che frequentano corsi e master presso l'U46, sono disponibili anche consulenze bibliografiche su appuntamento. Almeno per adesso, i servizi del nuovo polo digitale saranno disponibili i primi due giorni della settimana dalle 9 alle 17.
Questo passo per il Comune di Cinisello è uno di quelli che compongono il progetto «Cinisello Balsamo – distretto digitale» che prevede anche interventi nelle scuole comunali, come la sostituzione «della tradizionale lavagna con un video proiettore e una lavagna interattiva, entrambi collegati ai tablet a disposizione di ogni insegnante» o il progressivo abbandono dei registri cartacei in favore di quelli elettronici.
Per la Bicocca invece questa è una delle iniziative per modernizzare i propri servizi: «Tra le recenti novità che caratterizzano il processo di transizione verso il digitale avviato dalla biblioteca di ateneo – specificano dall'università – rientra anche l'attivazione di uno spazio di e-learning nel quale gli studenti possono imparare a usare al meglio i servizi e le risorse offerte dalla biblioteca sia attraverso l'autoformazione, sia accedendo ai corsi di e-learning e blended learning ai quali sono iscritti».
Quello di Cinisello non è il primo servizio digitale offerto dal sistema bibliotecario regionale: esistono diverse piattaforme di importanti poli culturali come la Sormani che ha lanciato tempo fa «Digitami», un sistema per accedere soprattutto ai testi antichi che non possono essere dati in prestito per la loro delicatezza e talvolta anche per il loro precario stato di conservazione. Un polo, quello della Sormani che necessiterebbe più di un intervento. Obsolete le macchine per la lettura dei microfilm, tanto vecchiette da essere gravemente claudicanti. Come doloroso è anche il sistema di aerazione che, d'estate, trasforma la biblioteca in un forno a scapito di chi vi lavora o vi deve trascorrere ore immerso nello studio.

Potenziabile anche il sistema di computer per la richiesta veloce, un sistema che già funziona bene e può funzionare ancora meglio. Quello della Bicocca però è il primo sistema impostato direttamente sul futuro, cioè una biblioteca totalmente digitale.

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