Biotestamento, frenata del vicesindacoDelibere laiche

«Su un tema etico con una valenza così rilevante come quello del biotestamento è necessaria una maggiore prudenza, perché porre delle affermazioni di principio non è utile alla vita dei cittadini». Frena il vicesindaco Maria Grazia Guida: è «inopportuna» - dice - la scelta di inserire nella Carta dei diritti del malato all'interno del Piano di zona - ancora in attesa del via libera da parte della Giunta - l'articolo che esprime il diritto di ogni individuo a esprimere le proprie volontà sul trattamento terapeutico in caso di incoscienza o di incapacità mentale. Il vicesindaco invita quindi a una maggiore cautela all'interno della stessa Giunta. Più netta la posizione del capogruppo del Pdl, Carlo Masseroli: «Non è opportuno - ha detto - che il Comune si arroghi questa volontà normativa che non gli compete». «La notizia - ha detto l'ex assessore all'Urbanistica - mi ha lasciato i brividi, trattare questo tema in modo così banale è inopportuno. Dietro al testamento biologico si nasconde la decisione sul fine vita».

E mentre i laici della sinistra esultano, torna a chiedere un ripensamento il vicepresidente del Consiglio comunale, Andrea Fanzago: «È necessaria su questo tema una pausa di riflessione, sia per la giunta sia per il consiglio. Colmare una carenza legislativa del Parlamento con una delibera del consiglio di comunale mi sembra una forzatura».

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