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Blitz alle Case bianche "Non basta uno sfratto a combattere il racket"

Il centrodestra contesta Comune e prefettura Aler: stesso modus operandi anche in futuro

Blitz alle Case bianche "Non basta uno sfratto a combattere il racket"

Ristabilita la giustizia (almeno) per la signora Rosa. L’anziana di 71 anni a cui sei senegalesi avevano occupato l’alloggio popolare tra Natale e Capodanno mentre era ricoverata in ospedale riavrà l’alloggio e ciò che ne resta, visto che gli extracomunitari che si sono alternati nel mini-alloggio alle Case bianche di via Salomone le hanno distrutto o portato via molte cose. Il Giornale ha denunciato per giorni il caso e il racket che purtroppo domina alla Trecca, prima tappa della visita del Papa a Milano lo scorso 25 marzo. Non sono avvenuti miracoli da allora, partiranno lavori di riqualificazione a breve, i caseggiati cambieranno anche colore, ma il nodo da risolvere è più profondo. Intanto un primo passo è arrivato ieri mattina con il blitz della polizia che ha eseguito lo sgombero.

«Sono soddisfatto del lavoro svolto dalle Forze dell'Ordine e dai tutor di Aler Milano che hanno eseguito lo sfratto dei sei senegalesi e restituito l'appartamento alla legittima assegnataria - il commento del presidente di Aler Angelo Sala a fine operazione -. Tutto il mio apprezzamento va al prefetto, al questore e a tutte le Forze dell'Ordine». Il tema delle occupazioni abusive, ha proseguito, «deve essere affrontato con grande impegno e sinergia tra tutte le istituzioni, nessuno escluso. Se qualcuno vuole fare melina rispetto a questo fenomeno, non trova questa presidenza assolutamente disponibile. Lo sfratto di oggi deve essere il modus operandi per il futuro. Tutti i nuovi occupanti abusivi vanno assolutamente allontanati. Quella odierna è la dimostrazione che, quando le Istituzioni collaborano, Aler Milano c'è». Una risposta all'assessore alla Sicurezza del Comune Carmela Rozza che aveva contestato all'azienda di non fornire gli elenchi degli inquilini abusivi. L'azienda in più occasioni ha sollecitato invece Palazzo Marino a fornire il supporto degli assistenti sociali, una presenza necessaria per poter intervenire con gli sfratti laddove siano presenti minori, donne incinte o persone malate.

«Complimenti al Giornale - commenta il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi - che con i suoi articoli di denuncia, è riuscito a ottenere giustizia per la povera signora Rosa, che potrà tornare a vivere nel suo appartamento. Grave che per conseguire risultati occorra la campagna martellante di un quotidiano quando la giunta Sala, che dovrebbe garantire sicurezza a tutti i milanesi, è praticamente inerte di fronte all'abusivismo. Su case popolari e degrado delle periferie la sinistra sta sbagliando tutto». Si unisce la consigliera azzurra Silvia Sardone: «Fortunatamente, grazie anche alla preziosa denuncia del Giornale, si é arrivati allo sgombero. Una svolta che però evidenzia che le istituzioni spesso intervengono solo su pressione della stampa. In questo contesto come in altri il racket delle occupazioni è una realtà consolidata e soprattutto per l'amministrazione comunale non sembra una priorità combatterlo. Troppo spesso la sinistra tende a difendere chi occupa e a non salvaguardare gli indifesi. Servono azioni di sgombero massicce e non molto limitate è troppo prudenti».

É «ben contento che la signora Rosa sia ritornata in possesso del suo alloggio» anche il leghista Massimiliano Bastoni ma domanda «quanto dovremo aspettare per vedere liberate le case delle varie signore Rosa che a Milano sono regolarmente occupate e gestite dal racket? A Milano assistiamo alla sicurezza col contagocce grazie al Viminale targato Pd. Per vedere una città liberata dal crimine dovremo aspettare un nuovo governo e un nuovo prefetto».

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