"Scendete". Poi le botte e la rapina: paura per 2 giovani in pieno centro a Milano

Due degli aggressori sono stati fermati dagli agenti sopraggiunti sul luogo dell'aggressione

"Scendete". Poi le botte e la rapina: paura per 2 giovani in pieno centro a Milano

Bloccati da un gruppo di giovani che occupava il centro della carreggiata, sono stati costretti a scendere dall'auto e quindi aggrediti e rapinati. Dopo l'accaduto, le vittime, due ragazzi di 27 e 28 anni, sono state quindi trasportate al pronto soccorso del Policlinico di Milano per ricevere le cure del caso, mentre le amiche che viaggiavano con loro sono rimaste illese.

L'episodio si è verificato la scorsa notte in via Segantini (Milano). Sono all'incirca le ore 2:30, quando la vettura a bordo della quale si trovano i giovani è costretta a fermarsi in mezzo alla strada. Al centro della carreggiata si trova infatti un gruppo di ragazzi che non ha alcuna intenzione di spostarsi. Inutile ogni tentativo di convincere il branco a far strada all'auto. Non solo, dato che quando il 27enne e il 28enne scendono dal mezzo vengono addirittura accerchiati e quindi presi a pugni e calci. Uno degli aggressori riesce anche a strappare un braccialetto dal polso di una delle due vittime. All'interno dell'auto fermata in mezzo a via Segantini ci sono anche due ragazze, che prontamente contattano il 113 per chiedere aiuto, e tutto questo mentre pure il mezzo viene colpito con pugni e calci dai facinorosi.

Sul posto sopraggiunge una volante della polizia di Stato, il cui arrivo provoca la fuga del branco. Dopo un breve inseguimento, gli agenti riescono a raggiungere e quindi a bloccare due dei responsabili: si tratta di un italiano di 19 anni e di un 25enne di nazionalità brasiliana. Trasportati in questura per le consuete operazioni di identificazione, entrambi risultano ora indagati per rapina in concorso.

Nel frattempo le due vittime sono state costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale

Policlinico, dove sono giunte in codice verde. È andata peggio al ragazzo di 28 anni, che è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni, mentre per il 27enne il personale medico ha determinato cinque giorni di cure.

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