Cronaca locale

«Il blocco non serve a nulla Stop alle misure last minute»

L'assessore regionale all'Ambiente boccia il Comune «Soluzioni perdenti, occorre più programmazione»

Cristina Bassi«Il blocco del traffico? Non esiste una bacchetta magica che fa sparire lo smog». Claudia Terzi, assessore regionale all'Ambiente, non si fa trascinare nella polemica innescata da Palazzo Marino, che accusa il Pirellone di restare «indifferente» davanti all'emergenza. Ma non per questo risparmia le critiche.Assessore, come valutate il blocco delle auto?«Fino a 4-5 anni fa anche la Regione ricorreva a questa misura contro i picchi di polveri sottili. Ma poi lo abbiamo abbandonato, perché tecnicamente si è rivelato non vincente. Non solo durante i giorni dello stop i livelli rimangono spesso immutati, ma nei giorni immediatamente successivi risalgono alle stelle. Il blocco rende difficile la vita dei cittadini e non porta benefici». Per quanto riguarda le modalità di applicazione?«Anche qui ci sono alcune criticità. Sarebbe meglio lasciare il tempo ai cittadini di organizzarsi e non vietare le auto da un giorno all'altro. Servono misure coordinate, evitando che ognuno faccia per sé, con orari e regole diversi. I tre giorni senza macchine possono al massimo avere un'utilità educativa, ma per tutto il resto non siamo d'accordo. Non risolvono il problema». Cosa lo risolve?«Le misure strutturali. Sono felice che in questi giorni il problema inquinamento abbia risvegliato tutti. Occorre però una maggiore programmazione, che punti a risultati sul lungo periodo. Non serve agire solo sulle auto o solo sul riscaldamento domestico. I provvedimenti devono essere diversi e associati, oltre che ripetuti nel tempo».Come si muove la Regione?«Innanzitutto con il Pria (Piano regionale degli interventi per la qualità dell'aria, ndr), adottato nel 2014. Abbiamo imposto limiti rigidi alle industrie, promosso la sostituzione delle vecchie caldaie. Ora cerchiamo di agire sull'utilizzo dei camini a legna. Anche sulle auto, certo: sono la seconda causa dei livelli alti di Pm10. L'area critica, quella in cui d'inverno vengono fermati i veicoli più inquinanti, è stata quasi raddoppiata. Oggi riguarda 570 Comuni».Con quali risultati?«In dieci anni l'aria è migliorata, i giorni di superamento dei limiti sono diminuiti. Rimane il fatto che i controlli devono essere aumentati».Le istituzioni si rimpallano le colpe per l'aria irrespirabile...«La colpa è di tutti. E non solo all'interno della Lombardia, che paga la propria posizione e la propria conformazione orografica. Limiti fisici che non si compensano di certo con misure spot». Maroni ha chiamato in causa il governo. «A mio parere, il governo dovrebbe pensare per il Nord, ma non solo, a una campagna di incentivi per cambiare il parco veicoli. In un periodo di crisi economica i soli divieti rischiano di essere inefficaci».Avete pensato anche ai botti.«Ho chiesto ai Comuni di emanare un divieto per i fuochi d'artificio a Capodanno. L'Arpa ha dimostrato che la notte del 31 si registrano picchi molto elevati di inquinamento.

Intanto ricordo che fino al primo gennaio è valido il Green Pass, che con 20 euro consente un numero illimitato di viaggi in treno».

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